Assemblea Cipsi – Appelli a società civile e istituzioni

 

Nessuno ha il diritto di toglierci la responsabilità di decidere per noi stessi, imponendo soluzioni dal di fuori. Ripartiamo dal riconoscimento del bene comune maggiore, il pianeta, la biosfera, la biodiversità, l’aria, gli oceani, il clima…

Roma, 30 maggio 2011 – “Nessuno ha il diritto di toglierci la responsabilità di decidere per noi stessi, per i nostri figli, per il futuro comune, imponendo soluzioni dal di fuori. È chiaro anche che nessuno di noi ha il diritto di decidere ignorando le conseguenze su tutte e tutti i cittadini. Localizzare e territorializzare è re-incontrarsi fra di noi e con l’ambiente” – dichiara Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale, al termine dell’Assemblea nazionale delle sue 48 associazioni riunitasi a Chianciano Terme (SI). “Nessuno può rubarci l’acqua!” continua Barbera. La democrazia ha al centro la partecipazione, ossia il diritto e la responsabilità della cittadinanza di definire il tipo di giustizia sociale ed ambientale che la società possa garantire a tutte e a tutti. Il problema sta nel modello dominante, ma la possibilità di cambiamento sta nelle mani della cittadinanza attiva. Per questo, l’Assemblea Cipsi con fermezza si è rivolta all’intera società civile italiana per invitare tutti i cittadini ad un pranzo-digiuno con pane acqua il 9 giugno 2011 in concomitanza con l’appuntamento in piazza San Pietro a Roma di preti, suore e missionari guidati da padre Alex Zanotelli. “Come possiamo permettere che l’acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? – si legge nell’appello diffuso -. Per noi cristiani, l’acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e non può mai essere trasformata in merce”.

Un pranzo-digiuno a pane e acqua è un forte segnale, in un periodo difficile e di crisi, di responsabilità, presenza e partecipazione – ha sottolineato Guido Barbera-. Dobbiamo ripartire dai diritti, dai beni comuni, dal territorio, da casa nostra, dalla famiglia, dalla comunità locale, per abbattere ogni barriera ed aprirci al mondo sulla base di nuove relazioni, a partire dal riconoscimento dell’altro, dalla necessità e capacità di con-vivenza e con-divisione. Si tratta di una nuova politica, ha sottolineato l’Assemblea Cipsi, di una nuova cooperazione, fondata non sui progetti, ma sulle relazioni, non sui bisogni, ma sui diritti. L’Italia ha bisogno di ridefinire la politica di cooperazione, anche con una nuova legge, dopo i quasi 25anni della legge 49/87.

Altra ferma posizione e denuncia dell’Assemblea Cipsi verso il progetto di costruzione di 5 grandi dighe in Patagonia, concepito dalla Empresa Nacional de Electricidad (nota come Endesa Chile, controllata dell’italiana Enel). La zona di Aysén, nella Patagonia cilena, è infatti minacciata dalla costruzione di 5 grandi dighe sui due fiumi principali che la attraversano: il Baker e il Pascua. Dire no alle dighe significa impedire che 5.900 ettari di terra coperti da foreste primarie vengano distrutti. Per non parlare dei 2.300 chilometri di elettrodotto che attraverserà il paese occupando 23mila ettari di terreno. “Stiamo monitorando la situazione e continueremo a farlo nei prossimi mesi – ha commentato Barbera. Studieremo ogni possibilità di azione, mobilitazione ed altro, per impedire le gravi conseguenze e gli impatti che un progetto di questo tipo avrebbe sull’ambiente e sulle popolazioni indigene della Patagonia cilena. Chiediamo a tutti di aderire alla Campagna ‘Patagonia senza dighe’ promossa dai movimenti cileni che si battono per restituire ai cittadini i diritti all’uso dell’acqua”.

In conclusione dei suoi lavori, l’Assemblea Cipsi ha confermato il lancio internazionale del “Walking Africa Day” per il prossimo 10 dicembre, giornata di consegna dei premi Nobel, nell’ambito della Campagna per il premio Nobel della Pace 2011 alle donne africane.

“Siamo chiamati a scelte coraggiose – ha concluso Barbera – per dare spazio e gambe alla speranza, ma anche per iniziare concretamente a recuperare rispetto verso la dignità umana, i diritti dei cittadini e la tutela dei beni comuni. Noi, associazioni Cipsi, ci saremo e non ci tireremo indietro.

Per informazioni: Ufficio Stampa Solidarietà e Cooperazione Cipsi, tel. 06.5414894, fax. 06.59600533, mail: ufficiostampa@cipsi.it, web: www.cipsi.it.

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