Speciale di “Solidarietà Internazionale” dedicato ai 25 anni del Cipsi
Uno speciale sui 25 anni di Solidarietà e Cooperazione Cipsi. La tavola rotonda dei fondatori, testimonianze di amici e collaboratori, gli orizzonti futuri del coordinamento. Aperta la campagna abbonamenti 2011, info su www.solidarietainternazionale.it
È uscito il numero 9-10 settembre-ottobre 2010
di “SOLIDARIETA’ Internazionale”,
rivista mensile
di fatti, notizie e cose
dal mondo edita da
Solidarietà e Cooperazione – Cipsi:
questo mese numero speciale sui 25 anni del Cipsi.
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IN QUESTO NUMERO
Senza Firma
Farsi gli auguri
1985-2010 Correva l’anno
Amarcord. Il patto che ha dato inizio a Solidarietà e Cooperazione Cipsi fu firmato 25 anni fa da Piergiorgio Gilli, allora presidente del movimento “Sviluppo e Pace”, Graziano Zoni, presidente di “Mani Tese” e Guido Barbera, su delega del presidente dell’associazione “Amici dei Lebbrosi”. Era presente Rosario Lembo, che del Cipsi sarà il primo presidente. L’incontro con loro, a venticinque anni di distanza, ha senz’altro il sapore di un Amarcord, ma entra anche nella riflessione sulla situazione attuale e sulla crisi della cooperazione. di E. Melandri
Rosario lembo: è stato il tempo della maturità. “Il Cipsi è stato di fatto l’esperienza più bella di ciò che si può definire la maturità della mia vita, quella a cui ho dedicato i vent’anni dell’età matura di ogni uomo”. di R. Lembo
1985-2010. Voci Temi Programmi Sfide
Solidarietà e Cooperazione Cipsi è nato venticinque anni fa con alcune linee di lavoro molto innovative. Lo stesso acronimo è significativo al riguardo. Non si parla di cooperazione, ma di solidarietà internazionale. Come a dire che dietro a tutto ci stava la filosofia e la voglia dell’incontro, della relazione, della partnership. Non dell’aiuto, del trasferimento di ricchezze, di conoscenze e di tecnologie. Si parla di “Iniziative popolari”, non di associazioni o di Ong. Quasi a dire che la voglia del Cipsi era ed è quella di partire dalla gente, dalla popolarità, dal rapporto e dal contatto con il territorio e con le persone concrete che si organizzano. Una caratteristica che ha spinto Solidarietà e Cooperazione Cipsi a trovare pratiche innovative, a gestire in termini nuovi le relazioni con i paesi e i popoli del Sud del mondo. Che l’ha spinto a guardare anche nel nostro paese e a scegliere di esserci anche in temi e situazioni che, ad occhio miope, sembrerebbero soltanto legati alla politica interna: come l’immigrazione, la povertà e l’esclusione, l’acqua. In questa parte abbiamo dato voce a testimonianze di amici e collaboratori che ci hanno incontrato, cogliendo questa caratteristica di innovazione e di “profezia”.
Una scelta che sa di profezia. “Se dovessi definire Solidarietà e Cooperazione Cipsi con un solo aggettivo che ne qualifichi la storia, soprattutto nei rapporti con le organizzazioni del Sud e le organizzazioni internazionali, sceglierei senza dubbio profetico”. di R. Teodonno
Il Cipsi visto dalla Farnesina. “Di quegli anni ciò che più mi ha segnato e che tutt’ora parla di una cooperazione solidale, sono state quelle attività che avevano a che fare con esperienze di economie solidali e popolari. All’epoca il Cipsi è stato un interlocutore significativo”. di P. Sentinelli
L’acqua: un fronte ancora aperto. “Di due cose i potenti hanno sempre avuto una grande paura: delle idee (diverse dalle loro) e dei cittadini (coloro che non vogliono essere trattati come ‘risorsa’ e ‘consumatori’ e rifiutano di considerare la vita una merce). L’acqua è fonte di idee e di cittadini”. di R. Petrella
Ci hanno rubato l’anima. “Si è perfino abbozzato un nuovo volto di dio; la nuova religione del mercato globale forma in continuazione i novizi della finanza, sacerdoti laici dediti al culto del denaro. Tutto si compra, tutto si vende”. di R. Fior
Occhi strabici sull’immigrazione. “La migrazione, in quanto opzione, scelta non scelta, è culturalmente carica di senso, animata di progetti, speranze, attese, fatta di ottimistica fiducia e di voglia di migliorarsi, segnata a volte da successo, più spesso da fallimenti e delusione”. di L. Costa
Finanza etica: le “banche” dei poveri. “Gli sforzi di avvicinamento tra intermediari finanziari e categorie sociali più deboli perseguono il bene comune anche attraverso la finanza”. di L. Viganò
Sri Lanka: i vantaggi della partnership. “La partnership tra Cipsi e PRDA è riuscita a far emergere circa 800 piccole imprese. Nelle regioni del Puttalam e Gampaha continua a sostenere le loro attività, come il lavoro nei campi, l’allevamento di animali, la preparazione di cibi, la loro commercializzazione, la tessitura di vestiti”. di S. Fernando
Africa: il cibo e la terra. “Alla base del nostro impegno la voglia di andare oltre la tradizionale logica della cooperazione Nord–Sud, come trasferimento unilaterale di risorse e conoscenze, verso una pratica di reti e solidarietà orizzontali”. di N. McKeon e A. Monterubbianesi
Enti locali: territorio e cooperazione. “Occorre uscire dalla vecchia esclusiva logica del ‘progetto’ per entrare in una nuova, che è un processo culturale e di relazione”. di C. M. Pesaresi
La cultura della relazione. “Non dobbiamo arrenderci al fatto che i mass media preferiscono riservare l’attenzione al rumore dell’albero che cade piuttosto che al silenzio armonico della foresta che cresce”. di G. Cattai
L’incontro fecondo sull’acqua. “Grazie all’incontro tra il Cipsi e il Comitato italiano per un contratto mondiale sull’acqua, si sono gettate le basi di quello che oggi è un forte movimento per l’acqua pubblica nel nostro paese”. di E. Molinari
Bon courage!. “Quando nascevate ero ancora in Parlamento e il mio impegno per la politica internazionale mi faceva presagire le difficoltà che avreste incontrato”. di G. Codrignani
1985-2010. Il libro dei ricordi e dei progetti
È l’album di famiglia. Fatto di foto, di ricordi, di storie. Come mettersi attorno a un tavolo, la sera, a raccontarsi e scambiarsi racconti, impressioni, fatti. Speranze e difficoltà. Conquiste e fallimenti, sogni e progetti. È condita di quotidianità e di ordinarietà la pratica della solidarietà. È fatta di incontri, di eventi, ma anche di casualità, di improvvisazioni, di intuizioni di un momento. Tutte queste cose messe insieme fanno la storia quotidiana di tutti noi, dei nostri gruppi, delle nostre associazioni. In questa parte abbiamo aperto il libro dei ricordi, che diventa però anche la fabbrica dei progetti, la definizione degli orizzonti, la cattura della speranza. Abbracciano tante storie questi venticinque anni. Raccolgono tanti progetti. Raccontano tanti sogni. Aprono tanti orizzonti.
Interventi di Simone Naletto (Cesvitem), Monica Lanzoni (I Sant’Innocenti), Valeria Viola (ChiAma l’Africa), Guido Barbera (Voglio Vivere), Don Franco Monterubbianesi (Ainram), Marco Iob (CeVI), Giovanni Tonelotto (Una proposta diversa), Paola Berbeglia (Crea), Antonio Loiacono (Gsi Italia), Barbara Drago (Funima International), Salvina Infantino e Stefano Comazzi (Amu – Associazione mondo unito), p. Vitale Vitali (Gruppo Missioni Africa), Gerard Lutte (Amistrada), Alex M. Sarr (Chiama il Senegal), Leopoldo Rebellato (Incontro fra i Popoli), Marilena Bertini (Ccm), Luciano Vanti (Nadia Onlus), Luca Pandolfi (Sal – Solidarietà con l’America latina), Franco Bollati (Vises), Pierluigi Addarii (Sos Missionario), Giorgio Amadessi (Rock No War!), associazione La Colomba.
1985-2010. L’orizzonte
Sono passati venticinque anni! Tre associazioni attorno a un tavolo allora. 48 aggregazioni diverse oggi. Tanti volti nuovi, qualche capello bianco in più… Tutti con lo stesso entusiasmo del primo giorno, la stessa intraprendenza, la stessa gioia di saper guardare avanti. Quando qualcuno compie gli anni, in genere, lo si guarda con simpatia e con gli auguri c’è anche, sott’inteso, il desiderio di congratularsi per il cammino fatto. Per le grandi e piccole realizzazioni, per come si presenta, per le prospettive che ha davanti… Gli si nota forse qualche ruga in più, qualche filo bianco nella testa, ma questo non dà fastidio perché tutto appare nella sua genuinità, senza nessun ritocco… Si intravedono quei raggi di luce, che solo l’esperienza, la maturità, la saggezza lasciano trasparire. Ciò che gratifica di più in chi osserva, è notare che il festeggiato è contento di ciò che è e di ciò che fa, che apprezza i doni e i valori della vita, che crede nei diritti per cui si batte per difenderli, li sa comunicare, trasmettere… Sa contagiare gli altri della sua identità. Questo è il nostro segreto: essere portatori e costruttori di felicità! Non è cosa normale, oggi. Bertolt Brecht scriveva: “Ci sono coloro che lottano per un giorno e sono buoni; ci sono coloro che lottano per un anno e sono migliori; ci sono coloro che lottano per molti anni e sono ancora migliori; poi ci sono coloro che lottano per tutta la vita: e sono indispensabili!”.
I piedi, il bastone, la bisaccia. Dopo ogni festa di compleanno arriva il tempo di riprendere la strada. Perché la vita, per chi vuole viverla davvero, è viaggio, cammino. Nella bisaccia che portiamo a tracolla sta la nostra storia di 25 anni. Stanno i progetti e i problemi di oggi. Stanno i sogni e le prospettive di domani. Ormai siamo diventati una carovana che cammina in nome di un mondo più giusto e più umano dove la solidarietà sia al centro della convivenza. I passi compiuti ieri ci hanno allenato al viaggio. Ed è tempo di rimettersi in cammino. di G. Barbera
E ancora…
La rubrica “Visti da loro”: commenti e riflessioni su Solidarietà e Cooperazione Cipsi di Don Luigi Ciotti (Libera), Pietro Mariano Benni (Misna), Monica Di Sisto (giornalista dell’Asca), Mons. Giuseppe Pasini (Caritas) Claudio Ragaini (Famiglia Cristiana), Hélène Yinda (teologa del Camerun), Roberto Orsi (Errepi comunicazione).
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– Fatti d’acqua
– Cooperazione dai bisogni ai diritti
– Pedagogia interculturale e solidarietà globale
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