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8 maggio 2011 – Festa della mamma

Barbera: “Ogni mamma del mondo è un esempio di amore e meriterebbe un premio, ma le mamme africane meritano il Premio Nobel per la Pace”. In Africa, la madre è il pilastro su cui la struttura della famiglia e dell’intera comunità fa affidamento.

Roma, 6 maggio 2011 – “Da che mondo è mondo, tutte le madri hanno con i loro figli, un rapporto speciale: di pelle a pelle, intimo e naturale. Rapporto che infonde sicurezza al figlio stesso. Quella della madre che porta con sé il proprio figlio è un’immagine che più di tante altre, unisce ogni meridiano ed ogni parallelo del nostro continente. Un esempio di amore, di pace, di dono, da cui ripartire per ricostruire una civiltà”. Questo il commento di Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi – coordinamento di 48 Organizzazioni e associazioni di solidarietà internazionale, in occasione della Festa della mamma che si festeggia domenica 8 maggio. “Pensiamo al continente africano: nelle famiglie, le donne sono riconosciute innanzitutto per il loro ruolo di “Mamma. Quello tra madre e figli in Africa rappresenta un rapporto tutto particolare, tale da rendere questa relazione unica. La madre è il pilastro su cui la struttura della famiglia e dell’intera comunità fa affidamento”.

“Purtroppo – continua Barbera – nel mondo sono ancora migliaia le donne che perdono la vita per gravidanza o durante il parto. Molte partoriscono senza essere assistite. Per tante donne, diventare ed essere madri, è una vera e proprio ‘missione impossibile’. Il rischio di morire per gravidanza e parto è di 1 a 16 per una madre africana, a fronte di una probabilità su 3.800 per una donna che vive in un paese industrializzato. La mortalità materna è diminuita in Africa da 920 nel 1990 a 900 nel 2005 (su 100.000 nascite), ma è ancora molto elevata. Spesso è dovuta al fatto che poco più della metà dei parti beneficiano di un’assistenza da parte di personale qualificato. Altre cause sono le emorragie e le infezioni compresa l’HIV. È necessario difendere la salute delle madri, promuovendo politiche che riducano i casi di morte legati al parto, dato che tante mamme arrivano al termine della gravidanza in gravi condizioni di denutrizione”.

È anche per le mamme d’Africa che la Campagna Noppaw, promossa da Solidarietà e Cooperazione Cipsi e ChiAma l’Africa, chiede l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2011. Commenta Eugenio Melandri, coordinatore di ChiAma l’Africa: “Queste donne, in condizioni economiche e sociali spesso difficili, riescono a garantire la sopravvivenza della propria famiglia, del villaggio e della comunità intera. Mamme che sanno quando giunge il momento per il loro bambino di andare per la sua strada. Sono in grado di lasciargli percorrere il suo cammino proprio perché, nei primi anni di vita, attraverso il latte, l’affetto e l’attaccamento corporeo, riescono a trasmettergli i loro valori. La forza, la capacità di resistenza e sofferenza ma soprattutto la capacità di sognare un mondo migliore”. Per questo, in occasione della Festa della mamma, si può fare un gesto semplice ma significativo: firmare l’appello per assegnare alle donne africane il Premio Nobel per la Pace 2011 sul sito www.noppaw.org e sostenere la Campagna per il premio Nobel della Pace alle donne africane con un contributo.

Per informazioni: Ufficio Stampa Solidarietà e Cooperazione Cipsi, tel. 06.5414894, mail: ufficiostampa@cipsi.it e info@noppaw.org, web: www.cipsi.it e www.noppaw.org

Coordinamento

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.