Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne
25 novembre 2011
Barbera: “Denunciamo il fenomeno della tratta, che coinvolge ancora tante, troppe donne. L’impegno contro la tratta, sia un prima azione per tradurre in fatti concreti l’assegnazione del Nobel per la Pace 2011 a tre donne”.
Roma, 24 novembre 2011 – “La giornata del 25 novembre, per l’eliminazione della violenza sulle donne, sia l’occasione per un impegno concreto ad eliminare le tante forme di discriminazione e violenza a cui le donne sono quotidianamente sottoposte in ogni parte del mondo – commenta il presidente del coordinamento di associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Guido Barbera. La prima causa di morte ed invalidità nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni, sono le violenze subite. Nel mondo 140 milioni di bambine e donne hanno subito una qualche forma di violenza. Ogni anno vengono stuprate 150 milioni di bambine. Numeri agghiaccianti, che danno la misura dell’emergenza e della portata di questi fenomeni. Tanti, troppi sono ancora i crimini a cui le donne sono sottoposte, dall’uso dello stupro come arma di guerra alla violenza domestica, dal traffico del sesso alle mutilazioni genitali femminili. Fenomeni che condanniamo fermamente e per combattere i quali è necessario veicolare ai mezzi di comunicazione di massa, alle istituzioni e alla società civile una diversa concezione della donna, riconoscendone la dignità e il ruolo sempre più importante ed insostituibile che riveste nella società”.
“In particolare, vogliamo denunciare con forza il fenomeno della tratta – continua Barbera – che coinvolge tante, troppe donne. In Italia giungono soprattutto dall’Africa sub sahariana. Sono tra le 8.000 e le 10.000 le donne nigeriane vittime di tratta rilevate nel nostro paese. Mediamente hanno un’età che va dai 17 ai 30 anni. Molte di loro avevano un lavoro o erano studentesse. Circa il 70% di queste donne sono prostitute in strada. Altre vengono ingaggiate dai trafficanti in lavori legali, come cameriere, ballerine, collaboratrici domestiche, massaggiatrici, ma poi sono costrette a offrire prestazioni sessuali per aumentare i guadagni dei trafficanti”.
“Vogliamo che la nostra denuncia sia assunta come uno degli impegni per tradurre in fatti concreti l’assegnazione del Nobel per la Pace 2011 a 3 donne, due africane e una yemenita – conclude Barbera. Il Nobel è un riconoscimento importante del cammino e impegno quotidiano delle donne per la pace, per la promozione dei diritti umani e di un’effettiva uguaglianza, contro ogni forma di violenza. Un segnale significativo che deve tradursi in risposte concrete, che incidano veramente nella vita quotidiana delle donne, nella difesa dei loro diritti, a partire dall’impegno contro il fenomeno della tratta. Per restituire alle tante donne vittime la dignità e la possibilità di costruire il proprio futuro e la propria vita”.
Per informazioni: Solidarietà e Cooperazione Cipsi, tel. 06.5414894, mail: ufficiostampa@cipsi.it, web: www.cipsi.it e www.noppaw.org.