Il Vertice di Rio+20

Roma, 21 giugno 2012 – Si sta svolgendo in questi giorni a Rio de Janeiro il Vertice sul clima, che dovrebbe affrontare alcuni punti fondamentali per la sopravvivenza delle persone sulla Terra: i cambiamenti climatici, l’inquinamento, le riduzioni delle emissioni di gas serra, l’agricoltura intensiva nemica del clima ecc. Il presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Guido Barbera, a nome delle associazioni che costituiscono il coordinamento, dichiara con preoccupazione: “Anche questo Vertice, come i precedenti, sta andando verso il nulla di fatto! Questo è il vero ‘biscotto’ dei politici e della politica all’umanità intera! E non stiamo parlando solo di una partita di calcio!  

Il documento elaborato come testo finale del Vertice che dovrà essere approvato dai capi di Stato, presenta un’assoluta mancanza di azioni concrete e vincolanti, è dominato da formule generiche e del tutto prive di operatività. Non tratta temi fondamentali e di stringente attualità, quali i diritti riproduttivi delle donne, la protezione degli oceani, l’eliminazione dei sussidi pubblici ai combustibili fossili. Non si assume la responsabilità di prendere quelle decisioni che non sono più rimandabili per il futuro del nostro pianeta”.  

“Se il testo verrà approvato così, avremmo perso l’ennesima occasione! – commenta Barbera. Ci troveremo di fronte all’ennesimo ‘inciucio’ tra politica ed economia che non tiene conto del futuro della nostra Terra e quindi dei nostri figli! Se vogliamo garantire la vita dei nostri figli, servono impegni precisi a livello mondiale, non le solite promesse della politica con dichiarazioni di buona volontà! Basta alle promesse e rinvii per il futuro! Non possiamo più permettercelo! È necessario cambiare il nostro modo di pensare, di consumare, di muoverci, di abitare, di lavorare. Immaginare una società fondata sul rispetto dei dritti, della salute, della biodiversità, sul riconoscimento dei beni comuni come l’acqua. Nessun interesse, di nessun Stato e di nessuna azienda, può essere più grande della tutela della vita e del futuro dell’intera umanità”.

Per informazioni: Ufficio stampa Cipsi, tel. 06.5414894, mail: ufficiostampa@cipsi.it, web: www.cipsi.it.

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Roma, 14 giugno 2012 – Alla vigilia dell’apertura del Vertice Sociale per la Giustizia Ambientale e Sociale Rio+20, che si tiene in Brasile, a Rio de Janeiro, da domani al 23 giugno 2012, il presidente del Coordinamento di associazioni Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Guido Barbera, commenta: “Rivolgiamo un appello alla responsabilità dei capi di stato, dei governanti, delle delegazioni presenti al vertice, affinché in questa occasione sappiano guardare alla vita e alle persone, non agli interessi economici e di potere. La nostra terra si sta ribellando. La profonda crisi che viviamo è anche e soprattutto ecologica, il modello di sviluppo attuale è ormai del tutto insostenibile. Non possiamo più permetterci i fallimenti, le promesse non mantenute, i rinvii e gli impegni non rispettati a cui abbiamo assistito agli scorsi Vertici. Rivolgiamo un appello forte anche ai media, affinché parlino di Rio+20 e diano voce alle migliaia di attivisti ed esponenti della società civile che saranno presenti a Rio de Janeiro per chiedere ai partecipanti al summit un cambiamento radicale del paradigma di sviluppo. La crisi finanziaria internazionale non può offuscare l’importanza di questo summit e far passare in secondo piano le tematiche in esso trattate”.

“Allo stato attuale – prosegue Barbera – avremmo bisogno di un pianeta e mezzo, ci dicono i dati. Entro il 2050 ce ne vorranno addirittura due. Consumiamo troppo e la Terra ci sta stretta. Ma non abbiamo un’altra terra su cui vivere, è questo nostro pianeta che è urgente preservare. Di fronte a ciò non possiamo essere passivi. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Il riscaldamento globale produce conseguenze gravissime per la vita delle persone sul Pianeta Terra: scioglimento dei ghiacciai, aumento del livello dei mari, diminuzione dell’acqua dolce, inondazioni e siccità, fame, migrazioni, miseria, violazione dei diritti delle popolazioni indigene… Se vogliamo garantire la vita dei nostri figli, servono impegni precisi a livello mondiale, che questo Vertice ha il preciso dovere e la responsabilità di assumere con urgenza.

Il Brasile che ospita il summit, è da sempre custode del ‘polmone verde’ della terra. È uno dei paesi che, pur nelle sue tante contraddizioni, porta avanti da anni tante lotte a difesa dell’ambiente, dei beni comuni, della biodiversità, soprattutto grazie alle popolazioni indigene che si battono per preservare il territorio. L’America latina è un grande esempio. Il rispetto dell’ambiente è espressamente previsto nelle costituzioni di alcuni paesi come Bolivia ed Ecuador, in cui si parla di “buen vivir”. Il “buen vivir” ci invita a non consumare di più di ciò che l’ecosistema può sopportare, a evitare la produzione di residui che non possiamo assorbire con sicurezza, ci incita a riutilizzare e riciclare ciò che abbiamo usato. Auspichiamo che i governanti presenti al summit di Rio de Janeiro prendano come esempio questi concetti e ragionino sulla transizione verso un altro modello di sviluppo dando obiettivi certi e precisi, fondati sul diritto alla terra e al territorio, sul diritto al cibo, sul rispetto dei beni comuni, sulla giustizia sociale e ambientale. La nostra Terra, e noi con lei, non può più permettersi di rimandare”.

Per informazioni: Solidarietà e Cooperazione Cipsi, tel. 06.5414894, mail: ufficiostampa@cipsi.it, web: www.cipsi.it

Cipsi

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