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Giornata mondiale della nonviolenza

Giornata Mondiale della Nonviolenza e della Pace, 30 gennaio 2013.

Barbera (CIPSI): “Di fronte alle oltre 30 guerre invisibili nel mondo, chiediamo vera politica. Capace di occuparsi dell’Africa come “terra madre”, che per anni ed ancora oggi con le sue materie prime ha alimentato la ricchezza del mondo. Che paga con il sangue della sua gente, nel silenzio di tante guerre dimenticate e nella miseria di milioni di persone per gli interessi dei poteri economici mondiali. Alla RAI e ai media, chiediamo di dare voce al silenzio con cui donne e uomini quotidianamente pagano le violenze del potere in tutto il mondo. Il miglior modo per celebrare la pace, è costruirla”.

Roma, 29 gennaio 2013 – In occasione della Giornata Mondiale della Nonviolenza e della Pace del 30 gennaio, Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, coordinamento di 40 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, ha dichiarato: “Nel mondo sono in corso oltre 30 conflitti. Ci sono guerre famose e documentate quotidianamente ed altre invisibili. Dal Mali all’Afghanistan, dallo Sri Lanka alla Palestina, dal Niger al Sudan, dalla Repubblica Democratica del Congo a molti altri paesi africani, ecc. Chiediamo vera politica. Quella che si fa partendo dalla gente, dai suoi problemi quotidiani, per tutelarne e garantirne tutti i diritti fondamentali ed i beni comuni. La pace non è solo un problema di armamenti e di eserciti… è il risultato di una vera politica. Quella della gente. Di tutte le persone. Della politica che non vive sul silenzio degli innocenti, dei deboli, ma ne fa i protagonisti per difenderne e tutelarne i diritti.
Chiediamo a tutti di non perdere questa occasione elettorale per ritrovare i valori della vera politica.
La volontà e la capacità di occuparsi dell’Africa come “terra madre” che per anni ed ancora oggi con le sue materie prime ha alimentato la ricchezza del mondo. Che con le sue forze lavoro ed il sangue dei suoi uomini e donne ha costruito la civiltà di interi continenti. Che con la sua cultura, ancora oggi, ci richiama al senso e ai valori della vita. Che paga con il sangue della sua gente, nel silenzio di tante guerre dimenticate e nella miseria di milioni di persone per gli interessi dei poteri economici mondiali. Chiediamo ai politici di trovare un luogo e strumenti concreti per costruire un laboratorio politico permanente della società civile africana e mediterranea per affrontare le sfide dell’integrazione sociale mondiale ed europea per costruire nuovi modelli di welfare sociale e risposte ai cambiamenti dei flussi migratori mondiali.
È fondamentale avviare azioni culturali e politiche per costruire una convivenza umana nella pace, attraverso una nuova cultura della pace ed una riforma integrale delle forze armate. Un Paese non è grande per la forza del suo esercito o del suo potere economico, politico, quanto piuttosto per la sua capacità di garantire ai suoi cittadini il rispetto di tutti i loro diritti e la capacità di vivere nel mondo in relazione con gli altri popoli nel pieno rispetto reciproco dei diritti e del bene comune.
Una vera politica è l’unica strada per costruire la pace e la Pace è l’unica strada per costruire la convivenza e garantirci il futuro.
Alla RAI e ai media, chiediamo di dare voce al silenzio con cui donne e uomini quotidianamente pagano le violenze del potere. Di dare voce al Mali, al Niger, alla Nigeria, alla RDC all’africa intera, ai giovani e ai popoli del mediterraneo… di far crescere la conoscenza delle realtà e di sviluppare una politica estera di relazioni tra i popoli del mediterraneo e dell’Africa.
Basta ad ore interminabili di servizi sui guai di un “divo televisivo” o le vicende di politici che vivono dei riflettori interminabili! Occupiamoci dei valori della vita e delle persone. Del lavoro dei giovani. Delle esperienze positive della solidarietà e delle relazioni tra comunità. Queste sono le strade per costruire la pace. Il miglior modo per celebrare la pace, è costruirla. Non parlarne!”.

Ufficio Stampa: Nicola Perrone, ufficiostampa@cipsi.it , cel.329.0810937

Coordinamento

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.