Europa, che fare?
Una giornata di confronto a ROMA, il 28 SETTEMBRE 2013, presso la CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE, via della Lungara 19. Dopo il Forum Mondiale di Tunisi, dopo l’Altersummit di Atene, una settimana dopo le elezioni tedesche, a otto mesi dalle elezioni europee la giornata di confronto EUROPA CHE FARE?, democrazia e laicità, lavoro e beni comuni, diritti di cittadinanza e centralità mediterranea una giornata di riflessione comune aperta a tutte le organizzazioni e le reti sociali che si oppongono all’austerità e lavorano per un’altra Europa.
Al centro di una crisi di identità l’Europa appare sempre più una prigione incapace di garantire giustizia sociale, caratterizzandosi invece come strumento di sottomissione e di scardinamento di ogni forma di democrazia a favore della finanza e delle leggi di un mercato malato.
Una settimana dopo le elezioni tedesche e ad otto mesi da quelle europee, proponiamo una giornata di lavoro collettivo per discutere sul futuro della costruzione europea e sul ruolo che organizzazioni e reti sociali possono svolgere nei prossimi mesi.
Veniamo da un periodo in cui, in modi e forme diverse, talvolta tutti insieme, abbiamo cercato di costruire una rete sociale europea all’altezza della sfida.
Con Firenze 10+10 e il Forum Sociale di Tunisi, con l’Altersummit di Atene e molti altri eventi europei, con la raccolta di un milione di firme per la Iniziativa dei Cittadini Europei per l’acqua pubblica e tante altre campagne e vertenze, abbiamo cercato di darci la forza necessaria a contrastare l’involuzione europea – come hanno fatto anche i sindacati con il cosiddetto ‘sciopero mediterraneo’ del novembre scorso e i movimenti contro la troika e anti precarietà, come blockupy e ‘que se lixe a troika’.
Ma questa forza è ancora insufficiente, nonostante le tante resistenze e le pratiche alternative che riescono a esprimersi, a livello locale e nazionale, in diversi paesi e territori.
In alcune realtà nazionali, come in Italia, il discorso sull’Europa continua invece a essere usato in modo strumentale e propagandistico dalle forze che gestiscono l’austerità, per costruire consenso in un popolo devastato dalla crisi e pieno di paura per il futuro.
Come costruire una visione europea condivisa dalla maggioranza dei suoi cittadini? Come rendere popolare e credibile l’idea di un’altra Europa? Come costruire una alleanza capace di imporre un cambio di rotta? Quali passi, quali azioni, quali iniziative sono possibili?
La giornata di lavoro del 28 settembre vuole sottolineare ulteriormente l’importanza della dimensione europea e di una prospettiva mediterranea nella definizione di politiche differenti da quelle imposte dal Fondo Monetario Internazionale, da Commissione e Consiglio, e dalla Banca Centrale Europea, con una alternativa che ripensi dalle fondamenta la natura della UE.
Un contributo non solo all’aggiornamento della analisi e a un avanzamento del dialogo, ma anche alla emersione di proposte di iniziative, mobilitazioni e campagne che ci aiutino a fare passi avanti. Consapevoli delle difficoltà, ma anche della necessità di non lasciare nelle mani degli avversari il futuro del progetto europeo.
a – Altramente – Arci – Fiom – Sinistra euromediterranea –
Alternative Europe – Iniziativa Femminista Europea Italia –
Movimento Federalista Europeo – Cercare Ancora
Per adesioni e informazioni: roberto.morea@gmail.com
Volantino: europa che fare2 – colori (1)