Nuova legge della Cooperazione

Il testo è stato licenziato dal ministero degli Esteri ed entro un mese dovrebbe arrivare in Cdm, ma il mondo della cooperazione lamenta di esserne all’oscuro. “Vogliamo un testo su cui ragionare”. Tra i capisaldi della nuova legge l’istituzione di un’Agenzia per la cooperazione. Proposta che incassa già un secco “no” dal M5s.

Fonte: Agenzia Redattore Sociale

ROMA – E’ in dirittura d’arrivo la  nuova legge sulla cooperazione internazionale: licenziata dal ministero degli Esteri entro un mese dovrebbe andare in Consiglio dei ministri. Ad annunciarlo è il viceministro agli Esteri con delega alla cooperazione, Lapo Pistelli, durante il convegno oggi a Roma promosso dal Cini in collaborazione con Aoi e Link 2007, per fare il punto a un anno dal Forum sulla cooperazione. “Da oggi pomeriggio farò il watch dog con i colleghi degli altri ministeri perché il testo arrivi presto in Consiglio dei ministri. Dopo una lunga attività è finalmente uscito dal ministero degli Esteri, e ora stiamo acquisendo i pareri di Funzione pubblica e Mef -spiega Pistelli – . Spero di poter fare un regalo prenatalizio, anche perché abbiamo il sostegno del presidente del Consiglio Letta che considera questa legge una delle riforme di struttura”.

La nuova legge, che andrebbe a sostituire la n.49 del 1987, ha l’obiettivo di ridisegnare l’assetto normativo della cooperazione internazionale, ormai molto cambiato dopo 25 anni. “Quella oggi in vigore è  una buona legge ma ora dobbiamo tener conto di un mondo che è cambiato, come sono cambiati i paesi che ricevono il nostro aiuto – aggiunge il viceministro – non possiamo più metterci un vestito di 25 anni fa”. “Non si tratta di una legge non invariante come spesa –aggiunge -, me cercheremo di farla entrare in vigore in tempi strettissimi perché non resti inapplicata”. Il testo, composto da 30 articoli, è “chiaro e snello” aggiunge Pistelli e pone tra i suoi capisaldi l’istituzione di un ‘Agenzia sulla cooperazione.

La notizia dell’iter accelerato per la nuova legge è stata accolta favorevolmente da mondo delle ong, che però lamentano di essere totalmente all’oscuro del testo. “Siamo felici di apprendere che il testo è uscito dalla Farnesina – sottolinea Maria Egizia Petroccione, portavoce del Cini – ma come associazioni   impegnate da anni in questo settore, vorremmo vederlo questo testo. Ci è stato descritto ma non lo abbiamo mai visionato, chiediamo di avere un testo su cui ragionare”. Per Petroccione è anche necessario rendere stabile il tavolo interistituzionale sulla cooperazione e  valorizzare il ruolo dell’Agenzia, che sul modello degli altri paesi europei, possa diventare  uno strumento esecutivo e non un mero “carozzone”.

In disaccordo con l’istituzione dell’Agenzia sulla cooperazione internazionale si è detto, invece, il senatore del Movimento 5 stelle Luis Alberto Orellana. “Non abbiamo ancora viso il testo della legge e lo valuteremo  senza pregiudiziali ma ho sempre paura quando si parla di un’Agenzia. Non capisco qual è la necessità di una struttura altra quando c’è un viceministro che delega piena alla cooperazione –spiega Orellana – Nutro seri dubbi sul fatto che si possa così avere una maggiore efficacia. Di solito si ricorre all’Agenzia quando  qualcosa non funziona, ma sarebbe più opportuno entrare nel merito e capire perché le cose non vanno, anziché creare un doppione o una struttura esterna, tra l’altro difficilmente controllabile e con scarsi poteri esecutivi”.

Altro tema al centro del convegno quello delle risorse. “ Come rete di ong abbiamo reagito positivamente alla difesa dei fondi per la cooperazione – afferma Petroccione – ma siamo consapevoli di essere ancora lontani da un cambio di paradigma: per il 2014 sono previsti 231 milioni che diventano 224 per il 2015 e 2016. La cooperazione non è considerata ancora una priorità”. Secondo il viceministro Pistelli, però, “arrivare ad avere quello stanziamento di partenza non è stata una passeggiata di salute ma un percorso che ha richiesto un grande sforzo.  Ora chiediamo al Parlamento di fare un ultimo miglio che permetta un ritocco della dotazione per la cooperazione  italiana –sottolinea il viceministro –  Chiedo ai deputati e ai senatori  di darmi una mano per  fare un’ azione di lobby e fare un ultimo adeguamento dello stanziamento”. Per Pistelli è infatti necessario aumentare la percentuale di Pil dedicata alla cooperazione, passando dallo 0,13% dello scorso anno allo 0,29% del 2017, un traguardo raggiungibile però solo con lo sforzo di tutti i parlamentari. Tra le altre novità annunciate dal viceministro anche la partenza a breve del bando per la cooperazione 2014, che verrà lanciato entro la fine dell’anno. Il nuovo bando sarà composto da due fasi: prima si procederà all’analisi della proposta, poi si formalizza la regolarizzazione.  L’11 dicembre prossimo sarà inoltre  riconvocato il tavolo interistituzionale sula cooperazione. (ec)

 

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