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“Miseria Ladra” per un’Europa sociale: le proposte delle associazioni

PER UN’EUROPA SOCIALE. Le proposte delle associazioni e delle organizzazioni del volontariato.

 Don Ciotti:Il coraggio della verità. I numeri sono volti e storie di persone. Non è retorica. È un problema di democrazia, che ha bisogno d’impegno e di responsabilità. I due doni della democrazia sono la giustizia e la dignità umana”.

Roma, 20 maggio 2014In Europa vivono in povertà 125 milioni di persone, di cui 30 sono i milioni di bambini in miseria; in Italia ci sono 6 milioni di analfabeti. Stamane presso la Federazione Nazionale della Stampa si è svolta la Conferenza Nazionale della campagna “Miseria Ladra”: dopo 9 mesi di lavoro condotto in più di 100 città del nostro paese, centinaia di realtà del sociale e del volontariato laico e cattolico hanno deciso di camminare insieme, per offrire al dibattito pubblico e agli amministratori le proposte per combattere nella nostra Europa la povertà, l’esclusione sociale e ambientale e la disoccupazione. Proposte frutto di un’elaborazione e di un’esperienza collettiva che fanno della partecipazione e del metodo condiviso valori e pratiche indispensabili per rispondere alla crisi.

“Siamo ritornati alla beneficenza. I poveri non chiedono, sono costretti a chiedere. Non basta indignarci. Siamo sprofondati in miseria. 30 milioni di bambini che vivono la povertà in Europa”, così ha dichiarato Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Gruppo Abele, introducendo campagna Miseria Ladra, alla conferenza nazionale in cui sono state presentate le proposte delle associazioni che hanno aderito e dei candidati al Parlamento Europeo.

“Questa campagna volevamo chiamarla ‘Porca Miseria’, ha continuato Don Ciotti, perché è forte l’indignazione della gente, come forte deve essere la spinta verso la verità e la conoscenza. Ci sono troppi italiani a intermittenza e troppi diritti che non vengono applicati. Una Costituzione bella e imbalsamata, che in qualche punto andrebbe cambiata, ma i cui principi fondanti devono essere semplicemente applicati”.

“L’Italia ha la maglia nera della povertà minorile, dei working poor, della disoccupazione giovanile”, afferma Giuseppe De Marzo, presidente del coordinamento nazionale della campagna. Le politiche europee dell’austerity hanno alimentato le organizzazioni criminali. Si parla di 3600 organizzazioni criminali che non sono più una realtà esclusiva del sud Italia, ma di tutta l’Italia e di tutta l’Europa.

Le proposte delle associazioni riguardano riforme sul welfare, sull’immigrazione, sulla sanità, sull’istruzione, sul reddito minimo, sui beni comuni inutilizzati e i beni confiscati. Don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale delle società d’accoglienza, propone un welfare che sia un investimento, non un costo; un’economia nuova, responsabile e solidale in cui i diritti delle persone vengano rispettati. Gabriella Stramaccioni propone un’Europa più forte delle mafie, che porti cambiamenti del territorio e della cultura, accelerando la direttiva sui beni confiscati affinché possano essere restituiti alla comunità. Per l’immigrazione, Filippo Miraglia, ARCI, chiede ai candidati di dare voce agli stranieri, tutelando i loro diritti e in primo luogo ratificando la Convenzione dell’ONU del 1990 “sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”. Nicoletta Teodosi, Cilap – Eapn, propone l’attuazione di una direttiva per una vita dignitosa, comune a tutti gli Stati attraverso uno standard minimo che garantisca l’accesso a beni e servizi. Monica Pasquino, presidente di Scosse, chiede ai candidati il rafforzamento del legame tra enti locali ed Europa per adottare misure per il riutilizzo del patrimonio di beni immobili abbandonati. Riccardo Laterza, Rete della Conoscenza, propone percorsi di convergenza a livello europeo che garantiscano l’accesso gratuito all’istruzione.

All’incontro per il Cipsi, che aderisce alla Campagna, hanno partecipato Nicola Perrone e Fulvia Difonte.

“Non verrà mai meno il faccia a faccia con le persone, ha concluso Don Ciotti. Gli ultimi sono i maestri e la speranza parte da loro. La violenza in guanti bianchi è quella che ci sta impoverendo. Non si parla di infiltrazioni, le mafie sono presenti. Il potere non è abuso, ma è servizio. Non è un privilegio, ma è integrità morale. Il rinnovamento di cui parlava Dossetti, il morso del “più”. Miseria Ladra riscrive il vocabolario: la speranza o è di tutti o non è speranza”.

 

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Ufficio Stampa Cipsi, Nicola Perrone, ufficiostampa@cipsi.it, cel. 329.0810937

 

COMUNICATO STAMPA DELLA CAMPAGNA MISERIA LADRA

PER UN’EUROPA SOCIALE

per combattere la povertà, esclusione sociale ed ambientale e la disoccupazione

Le proposte delle associazioni del sociale laiche e cattoliche e del mondo del volontariato

aderenti alla campagna Miseria Ladra promossa da Libera e Gruppo Abele

Secondo Eurostat nel 2012 circa 124,5 milioni di persone, il 24,8% dei 28 Paesi della UE, sono state minacciate dalla povertà e dall’esclusione sociale, definizione che comprende sia la povertà relativa che quella assoluta. Nel 2008 la cifra era del 17%. Di questo passo nei prossimi 10 anni avremo 15/25 milioni di esseri umani in più che nel nostro continente saranno costretti a vivere nell’indigenza. L’Italia, dopo la Grecia, occupa nella classifica UE la posizione peggiore per la percentuale di popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale, salita purtroppo al 30%. Dal 2008 al 2012 la povertà assoluta è addirittura raddoppiata, passando da 2,4 a 4,8 milioni. Le differenze economiche hanno accresciuto le differenze sociali e culturali, facendo diventare l’Italia il paese con la più alta percentuale europea di dispersione scolastica: 18,2%, con picchi nelle regioni meridionali anche del 25%. Il 63% delle famiglie ha ridotto i consumi alimentari ed il 40% vive una condizione di deprivazione materiale, considerata “grave” per il 25% dei nuclei familiari italiani. L’Europa affronta allo stesso tempo una crisi occupazionale senza precedenti. Sono 27 milioni i disoccupati e l’Italia registra una delle situazioni peggiori con il 12,7% di disoccupazione, tra i giovani sopra il 43%. In una situazione di crisi così violenta sono le mafie a trarre grandi benefici. Europol ha censito 3600 organizzazioni criminali attive in tutta Europa, mentre la CE ha stimato in 120 miliardi di euro l’impatto della corruzione.

Partendo da questi dati, le associazioni del sociale laiche e cattoliche e del mondo del volontariato aderenti a Miseria Ladra campagna contro la povertà promossa da Libera e Gruppo Abele hanno promosso la Conferenza Nazionale “Per un’Europa Sociale “ presentando alle forze politiche in vista delle prossime elezioni europee una serie di proposte per combattere nella nostra Europa la povertà, l’esclusione sociale ed ambientale e la disoccupazione.

In particolar modo le proposte delle associazioni riguardano Stop all’austerity: le politiche fiscali restrittive dell’Unione europea – in particolare il Fiscal Compact e il Patto di stabilità e crescita – devono essere abbandonate. A tal fine si chiede ,un programma di investimenti pubblici per la transizione ecologica, finanziati a livello europeo attraverso la Banca europea per gli investimenti (Bei); Per una finanza pubblica e non speculativa si chiede che la Banca centrale europea (Bce) deve fornire liquidità per realizzare politiche espansive e diventare prestatore di ultima istanza per i titoli pubblici e il radicale ridimensionamento del settore finanziario, con una tassa sulle transazioni finanziarie, l’eliminazione della finanza speculativa e il controllo dei movimenti di capitale; per un Welfare come dovere etico e leva per il rilancio dell’economia si chiede obbligo di ri-allineamento della spesa per il Welfare alla media dei paesi dell’Unione, colmando lo scarto esistente tra il nostro paese con gli altri paesi europei, considerando che l’Italia risulta agli ultimi posti riguardo la dotazione di spesa per i servizi sociali, Sul lato delle lotte alle mafie si chiede il riutilizzo sociale dei beni confiscati a livello europeo: il riutilizzo sociale è oggi solo una possibilità prevista dalla Direttiva. Molto può ancora essere fatto nei 30 mesi in cui ogni Stato Membro recepirà nel proprio ordinamento interno le disposizioni della Direttiva. Per un reddito minimo per una vita dignitosa si chiede un impegno affinché parta dal prossimo Parlamento europeo la spinta verso una misura vincolante per tutti gli Stati membri, con uno standard minimo riconosciuto al 60% del reddito mediano in ciascun paese a livello individuale, Per un’istruzione pubblica, gratuita e di qualità a livello europeo si chiede l’innalzamento degli investimenti in istruzione e ricerca fino all’8% del PIL con forme di controllo e aiuto nei confronti dei paesi svantaggiati indirizzando al meglio i FSE e i FESR; la gratuità dell’istruzione di ogni ordine e grado per consentirne a tutti e tutte l’accesso e ridurre i tassi di dispersione, aumentare il numero di laureati e incrementare il livello culturale dell’intera Unione Europea. Inoltre per un Patrimonio Bene Comune si chiede il censimento del patrimonio abbandonato pubblico e privato e la promozione di forme di riutilizzo proposte dai gruppi di cittadini attivi europei attraverso l’utilizzo di Fondi strutturali europei. Infine per affrontare la questione dei Migranti si chiede la ratifica della Convenzione dell’ONU del 18/12/1990 sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie; la garanzia del diritto di voto ai migranti residenti per le elezioni amministrative ed europee ed il riconoscimento della cittadinanza europea, armonizzando le leggi nazionali e l’abolizione dei centri di detenzione e la fine del diritto speciale per i migranti.

Ufficio stampa

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