Nobel per la pace a Malala e Satyarthi, eroi dei diritti dei bambini
Nobel per la pace a Malala e Satyarthi, eroi dei diritti dei bambini: “Fieri di condividere premio”.
Il comitato di Oslo ha scelto attivisti di due Paesi acerrimi rivali come Pakistan e India. Un doppio riconoscimento per dare un segnale: “Per lo sviluppo pacifico del mondo i più giovani devono essere rispettati. Gli abusi su di loro portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione”
di VALERIA PINI / fonte http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/10/news/nobel_per_la_pace_-97768393/
Oslo ha scelto i bambini, la pace che per esistere deve passare attraverso i loro diritti e ha assegnato il Nobel all’indiano Kailash Satyarthi per la sua lotta contro il lavoro minorile, e alla pachistana Malala Yousafzay, che due anni fa, a 14 anni, fu quasi uccisa dai talebani contrari al suo impegno a favore dell’istruzione femminile. Due attivisti di Paesi acerrimi rivali come India e Pakistan, un Nobel per la Pace per due con un doppio scopo: riconoscere l’impegno e avvicinare territori nemici. Era accaduto solo nel 1993 con Nelson Mandela e Frederik de Klerk e l’anno dopo con il palestinese Yasser Arafat e gli israeliani, Shimon Peres e Yitzhak Rabin. Malala, nel ringraziare, ha lanciato un appello ai premier di Pakistan e India affinché prendano parte insieme alla cerimonia di consegna. “Ho domandato al primo ministro (indiano) Narendra Modi e al premier (pachistano) Nawaz Sharif di unirsi a noi. Credo veramente nella pace ed è molto importante per il progresso di entrambi i Paesi che abbiano buone relazioni”.
Rovesciando il pronostico che dava Papa Francesco per favorito, il presidente del comitato per il Nobel, Thorbjoern Jagland, ha annunciato i nomi poco dopo le 11. Secondo il Comitato, il 60enne Satyarthi e la 17enne Malala sono stati premiati “per la loro battaglia contro la repressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’educazione”. “Ora voglio vedere tutti i bambini andare a scuola”, ha detto Malala dedicando il suo premio a “tutti i bambini che non hanno voce, la cui voce deve essere ascoltata”.
Malala, la ragazza scampata ai talebani. “Sono onorata” ha detto Malala, “sono felice e fiera di essere la prima cittadina pachistana a ricevere questo riconoscimento e di condividerlo con un cittadino indiano”. Malala è anche la persona più giovane ad aver mai ricevuto il Nobel. La notizia le è arrivata mentre si trovava a scuola a Birmingham, dove vive da quando è scampata nel 2012 all’attentato dei talebani in Pakistan. Aveva solo 14 anni, quando uscendo dalla sua scuola, in Pakistan, fu colpita da colpi sparati da due uomini. Volevano ucciderla perché impegnata nella difesa dei minori nel suo paese. Nel 2009 Malala era diventata famosa con un diario in lingua urdu, nel quale denunciava le atrocità commesse dai talebani nella valle di Swat. Parole che andavano punite: “Avevo solo due opzioni: restare in silenzio e farmi ammazzare o alzare la voce contro i tiranni e farmi ammazzare: ho scelto la seconda”.
Satyarthi: “Lavoriamo insieme”. Forse in futuro i due paladini dell’infanzia potrebbero trovarsi a lavorare fianco a fianco. “Conosco Malala personalmente e la inviterò a lavorare con me”, ha detto Satyarthi, parlando con i giornalisti a New Delhi dove vive con la famiglia. L’attivista ha aggiunto che il riconoscimento “è un momento di gioia per gli indiani e per i bambini”.
Il diritto all’istruzione. “I bambini – si legge nel comunicato che accompagna il Premio – devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d’età ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare – si legge ancora nella motivazione – gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione. “Nonostante la sua giovane età Malala ha già combattuto diversi anni per il diritto delle bambine all’istruzione ed ha mostrato con l’esempio che anche bambini e giovani possono contribuire a cambiare la loro situazione. Cosa che ha fatto nelle circostanze più pericolose”, ha aggiunto Thorbjoern Jagland.
questa ragazza è il messaggero di Dio !! in qualunque entità tutti voi pensate, Malala è tutto questo !! è ebrea, cristiana, musulmani, buddisti, la sua voce dice tutto ciò che di umano e sacro ci fa pensare uomini consapevoli di ciò che deve essere, Malala è patrimonio dell’umanità, di proteggere i suoi / sue invocazioni significa preservare l’umano gentile. ……….. Forse la grande Madre Teresa di Calcutta ha voluto farci un altro regalo immenso chiedendo a Dio di far nascere Malala. …
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