La democrazia non si cancella: fermiamo lo sgombero della sede del Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
La democrazia non si cancella:
fermiamo lo sgombero della sede del Forum dei Movimenti per l’Acqua. Firma la Petizione:
http://www.acquabenecomune.org/petizione-sgombero
Secondo l’Amministrazione Marino il Rialto Sant’Ambrogio dovrà essere “liberato” entro fine febbraio.
Questo significa cacciare dallo stabile una serie di realtà che da anni fanno attività politica e culturale a livello romano e nazionale e, tra queste, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
Nella sede del Rialto il movimento per l’acqua da 10 anni svolge riunioni e assemblee.
Questa è stata la sede del Comitato Promotore dei referendum per l’acqua bene comune, ovvero quell’ampia coalizione sociale che ha animato un’esperienza di straordinaria partecipazione democratica e che il 12 e 13 giugno del 2011 ha portato a far esprimere 27 milioni di cittadine e cittadini a favore di una gestione pubblica dell’acqua e dei servizi locali.
Questo luogo è stato ed è continuamente attraversato da tantissimi attivisti che portano avanti il percorso per il pieno riconoscimento del diritto all’acqua, continuando ad intrecciare quella rete tra cittadini, Enti Locali, associazioni, organizzazioni sindacali e realtà sociali che non si rassegnano al sacrificio dei beni comuni come unica risposta alla crisi e come conseguenza delle politiche di austerità imposte da alcune istituzioni europee. Per questo il movimento per l’acqua è parte della European Water Movement con cui nel 2013 ha promosso l’iniziativa dei cittadini europei “L’acqua è un diritto umano” che ha raccolto oltre 1.400.000 firme in tutto il continente.
Il Forum dei Movimenti per l’Acqua è un laboratorio, vivo e in movimento, che prova a costruire un modello sociale alternativo basato sul godimento dei beni comuni e del welfare locale, attraverso la riappropriazione sociale e la gestione partecipativa dei servizi pubblici e del patrimonio.
E’ un laboratorio di democrazia quello che l’attuale Amministrazione intende sgomberare.
Ora è evidente che questi sono valori sociali e democratici che andrebbero non solo tutelati, ma incentivati da chi ha l’onere di gestire la cosa pubblica..
Emerge, invece, sempre con maggiore evidenza la tendenza a “valorizzare” servizi essenziali, porzioni di territorio e diritti, cedendoli al mercato e alla speculazione finanziaria, così come si propone di fare l’attuale bilancio capitolino rischiando di logorare definitivamente il tessuto sociale cittadino.
Un meccanismo che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua contrasta da anni con la sua azione. Un’azione la cui importanza è quantomai evidente in questa fase di forte rilancio dei processi di privatizzazione messo in atto dal Governo Renzi che punta a scavalcare l’espressione democratica manifestatasi con i referendum.
Lo sgombero del Rialto, purtroppo, non appare isolato, ma si inserisce in una serie di analoghi provvedimenti che stanno colpendo altri spazi sociali a Roma e in diverse città d’Italia.
Se è ormai sempre più chiaro che “si scrive acqua, si legge democrazia”, bisogna adesso affermare che la democrazia non si sgombera!
FIRMA LA PETIZIONE: http://www.acquabenecomune.org/petizione-sgombero
In data 28 Gennaio il Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale ha inviato a tutte le realtà che hanno sede al Rialto Santambrogio una lettera di recupero coatto dell’immobile, concedendo 30 giorni per “abbandonare” la struttura. Una vera e propria intimidazione atta allo sgombero di uno spazio legalmente assegnato e per ciò tutelato nella sua attuale destinazione d’uso a scopi sociali e culturali.
La motivazione addotta dal Dipartimento Patrimonio fa riferimento ad una non chiara riunificazione degli spazi con la contigua Sovrintendenza. Ciò assume i contorni di una mistificazione della realtà, se si legge alla luce della delibera attualmente in discussione in assemblea capitolina, con cui la stessa Amministrazione mette in vendita un cospicuo numero di immobili tra cui anche il complesso monumentale del Sant’Ambrogio della Massima.
Intendiamo denunciare con forza come questo atto si pone l’obiettivo di cancellare un luogo pubblico, non statale, centro di sperimentazione culturale e sociale e per tanto svincolato dal mero fattore economico.
Ci spiace anche dover rilevare come questa vicenda non sia isolata, ma si inserisca in una serie di analoghi provvedimenti che stanno colpendo altri spazi sociali della capitale.
Ci teniamo anche a sottolineare come negli anni centinaia tra artisti, performer, compagnie teatrali, organizzazioni culturali, musicisti e scrittori hanno potuto cimentarsi e crescere grazie a un posto come il Rialtoccupato e il Circolo Gianni Bosio. Così come è importante segnalare che l’immobile di Via Sant’Ambrogio n.4 è ancora oggi sede dell’Associazione Acqua Bene Comune Onlus struttura organizzativa del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che tra il 2010 e il 2011, insieme ad un’ampia coalizione sociale, ha promosso i referendum per l’acqua pubblica svolti il 12 e 13 giugno 2011. Gli spazi occupati da codesta realtà sono stati sede legale del Comitato Promotore per il Sì ai Referendum per l’Acqua Pubblica, un’esperienza di straordinaria partecipazione democratica che ha portato a far esprimere 27 milioni di cittadini a favore di una gestione pubblica dell’acqua e dei servizi pubblici locali.
Ora è evidente che questi sono valori sociali e democratici che andrebbero non solo tutelati ma incentivati da chi ha l’onere di gestire la cosa pubblica, come si chiede da tempo alla politica capitolina.
Lo stabile del Sant’Ambriogio della Massima ospita dal 2000, tramite legittima Ordinanza del Sindaco n.29 e n.30, l’Associazione Culturale Rialtoccupato e numerose altre associazioni che nel tempo hanno utilizzato e ne utilizzano gli spazi.
Una storia particolarmente complessa: una chiusura tramite sequestro preventivo operato nel marzo 2009 e durata 5 anni, a cui sono seguiti tre processi penali con nove capi di imputazioni e altrettante assoluzioni culminate col dissequestro ordinato dal Tribunale di Roma il 19 Febbraio 2014; l’inefficienza della Amministrazione capitolina incapace fino adesso di attuare una delibera vigente del 2004 che prevede il trasferimento delle associazioni tutte presso l’ex autoparco dei Vigili Urbani di Viale delle Mura Portuensi, comportando oggi una situazione che va chiarita e non demandata a tecnicismi amministrativi o ad altri organi repressivi dello stato.
Per queste ragioni non intendiamo rassegnarci al diktat dell’amministrazione e abbiamo richiesto un incontro urgente con il Sindaco Marino e l’Ass.re al Patrimonio Cattoi al fine di individuare una soluzione positiva a tale questione e dare attuazione all’iniziativa intrapresa 10 anni fa per la valorizzazione di questa esperienza di socialità. Annunciamo sin da subito che qualora non ci fossero riscontri in tempi brevi siamo pronti a mobilitarci e a mettere in campo una campagna di sensibilizzazione e informazione.
Roma, 11 Febbraio 2015
Associazione Rialtoccupato, Ass. ARCI Roma, Circolo Gianni Bosio, Associazione Acqua Bene Comune Onlus, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, Associazione Trasform! Italia, Forum Ambientalista, Associazione STALKagency, I.I.C.A. – Istituto Internazionale Consumo e Ambiente, AUSTEL – Associazione Utenti Servizi Telefonici, ADP – Associazione Diritti Pedoni di Roma e Lazio, Cammina Citta’ – Federazione Italiana Diritti Pedoni e Salvaguardia Ambiente, Associazione Attac Italia.
Fonte: Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
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