Cipsi: le buone pratiche sul lavoro minorile e i movimenti sociali NATs

Il contributo del CIPSI alle buone pratiche sul fenomeno del lavoro minorile e movimenti sociali NATs.

Cristiano Morsolin*

“Credo sia una memoria necessaria degli eventi internazionali nell’arco di un periodo importante di mobilitazione fino al 2006. Ho l’impressione che sia utile non solo come resoconto storico, ma anche per coloro che vogliono analizzare la lotta collettiva e l’elaborazione di un pensiero critico sull’infanzia e sull’adolescenza che sta crescendo a livello mondiale” commenta Alejandro Cussianovich, esperto a livello mondiale di infanzia e adolescenza e docente dell’Universita’ San Marcos di Lima, nel prologo del paper “Incidenza politica in Europa e Movimenti dei bambini/e e adolescenti lavoratori NATS – COMPARAZIONE TRA LE BUONE PRATICHE DELLA SOCIETA’ CIVILE IN ITALIA E IN GERMANIA  (2002-2006) – Interventi esclusivi di Alejandro Cussianovich, Nandana Reddy, Mandred Liebel, Teresa Tagliaventi”.

Questo paper offre una panoramica generale delle reti della societa’ civile dell’Italia (Italianats) e della Germania(Pronats) nell’arco temporale compreso tra 2002 e 2006, raccogliendo molti testi e dichiarazioni oggi non on-line, la testimonianza di buone pratiche di accompagnamento politico e advocacy del protagonismo infantile che sono parte della storia del paradigma controcorrente per la promozione di nuove culture dell’infanzia sia al Nord che al Sud del Mondo, aprendo nuove frontiere non-eurocentriche pur tra mille difficolta’ e contraddizioni, elaborando collettivamente – tra ONG, centrali del commercio equo, mondo accademico, politici e parlamenti – un pensiero critico al plurale, un patrimonio che deve essere riconosciuto, valorizzato e non dimenticato.

”E’ venuto il momento di iniziare a chiamare le cose con il loro nome, e non parlare piu’ di lavoro minorile quando trattiamo di sfruttamento della prostituzione, pedopornografia e bambini soldato, veri e propri crimini questi contro l’umanita’. Se vogliamo combattere e cambiare veramente l’approccio a quello che e’ un problema di dimensioni mondiali, dobbiamo sgombrare il campo dalle generalizzazioni che finora non hanno consentito di affrontare la questione in modo efficace.

E’ necessario fare una seria e approfondita analisi su quello che e’ un fenomeno globalizzato e altamente diversificato. Il lavoro minorile non appartiene solo ai paesi poveri del Sud del mondo, ma e’ presente, seppure in forme diverse, anche in Italia e in Europa’. Parlamento e Governo hanno il compito di indicare un piano d’azione, che affronti finalmente questo problema in un’ottica meno provinciale e piu’ globale”.

E’ quanto sosteneva l’onorevole Marida Bolognesi (Democratici di Sinistra Ds-Ulivo e membro della Commissione Bicamerale per l’Infanzia), in occasione del dibattito parlamentare del 30 gennaio 2003; allora la Camera dei Deputati ha votato quasi all’unanimità (ben 340 adesioni di entrambe gli schieramenti) una innovativa risoluzione impegnando il Governo italiano ad “avviare contatti con le Organizzazioni di bambini e adolescenti lavoratori presenti in molti Paesi del mondo, per prendere in considerazione le loro esperienze e sostenerne progetti ed iniziative”.

 

In questo percorso di incidenza politica, questo dossier approfondisce anche il lavoro svolto da varie ONG aderanti al coordinamento nazionale CIPSI come NATs-Per (Treviso), Solidarieta’ con l’America Latina SAL (Roma), Noi Ragazzi del Mondo Ainram-Capodarco e Terre Madri (Roma).

 

L’Onlus “NATs PER” unisce il genio imprenditoriale del nord-est veneto (Treviso) con progetti di solidarieta’ molto radicati nel territorio grazie a un capillare lavoro di educazione alla mondialita’ nelle scuole con le varie presidenze di Giovanni Brisotto (come vice-presidente dei giovani industriali di Treviso ha aperto vari percorsi), di Francesco d’Alessi (il percorso Altre Frontiere a partire da un convegno annuale ha coinvolto vari settori) e la recente presidenza di Patrizia Boschiero, che ha  una visione globale che va oltre gli schemi.

Bisogna ricordare che Nats-Per inizia per primi in Italia la relazione con il movimento venezuelano dell’infanzia lavoratrice Corenats, espandendo il tema nats in Colombia con il tema dei bambini-soldato, il legame con il laboratorio di stamperia del carcere minorile di Treviso che stampa varie pubblicazioni di Nats Per, il legame con una prospettiva piu’ ampia a livello europeo con Europanats, con una produzione editoriale importante per diffondere la proposta nats (attraverso i libri”Il Lavoro dei bambini” di Monica Ruffato,  “Diritti umani in azione” di Valerio Granello, le riviste Altre Frontiere), le mostre fotografiche di Paolo Degiampietro, i convegni e collaborazione permanente con Valerio Belotti, docente di sociologia all’universita’ di Padova, i  viaggi-scambi permanenti per visitare i vari progetti in America Latina allargando lo spettro NATs a altre importanti realta’ sul fenomeno dei bambini in situazione di strada come Mojoca-Guatemala e Gerard Lutte.

Non si puo’ dimenticare il primo incontro di Alejandro Cussianovich a Treviso nel 2001 e il confronto con Maurizio Sacconi, gia’ Ministro del Lavoro del Governo Berlusconi.

“Non tutto il lavoro minorile finisce per nuocere. E’ di questo avviso Alejandro Cussianovich, presidente dell’associazione Ifejant del Perù, che è stato ospite di un convegno organizzato dal gruppo giovani imprenditori e Unascom di Treviso in collaborazione con il gruppo panificatori, associazioni bambini e adolescenti lavoratori, centro missionario diocesano, Centro educazione mondialità e pace e dal settimanale diocesano “La vita del popolo” di Treviso, che al tema dedica un articolo nel numero in uscita domenica 2 dicembre 2001.

“Nel ricco Nordest – scrive il giornalista Lucia Gottardello – dove i minorenni lavorano spesso solo per pagarsi i capricci, arrivare a sostenere che il lavoro è un fondamentale strumento di crescita che entra a far parte insieme alla scuola, del percorso formativo di tanti giovanissimi, può apparire una provocazione. Una provocazione che il professor Cussianovich porta avanti anche in patria con il progetto “giardinieri” (che abbina la scuola al lavoro) che però trova scarsi aiuti dai locali imprenditori”.

“Anche alcuni di voi – ha spiegato Cussianovich parlando ai giovani – sono “costretti” a lavorare, per mantenere lo status consono ad una società consumistica. Cercare di capire le diverse situazioni e non pretendere di imporre la propria visione, derivata da fattori culturali non assimilabili, è stato lo sforzo di questo convegno” .

L’innovazione di NATs Per (Treviso) si rende visibile anche nell’accompagnamento con i Consigli Comunali dei Ragazzi CCR

Questa alleanza si evidenzia in “Nats Per”-Treviso nel lavoro di rete con il circuito nazionale di 30 ONG, CIPSI che ha assunto un ruolo nazionale nel visibilizare le proposte e voce dei NATs in modo capillare, diffondendo comunicati e notizie aggiornate anche grazie al forte impegno di Don Franco Monterubbianesi (storico fondatore delle comunita di Capodarco), delle Comunita’ Capodarco-AINRAM, di Terre Madri che si sono concentrate nell’accompagnamento al movimento africano MAEJT con vari scambi a Roma, Lazio e Marche e con la Marcia dei popoli Perugia-Assisi.

Il circuito nazionale di 30 ONG, CIPSI sta dimostrando nei fatti, pubblicando numerosi articoli e analisi sia nel web che in versione cartacea della rivista “Solidarieta’ Internazionale”, questa determinazione politica ben visibile per esempio sul tema della conferenza mondiale Ilo contro il lavoro minorile di Brasilia (ottobre 2013 ), sulla convenzione calpestata in Messico (novembre 2014 ), sul riconoscimento del lavoro in condizioni dignitose nel codice dell’infanzia della Bolivia .

 

Questo ruolo strategico del CIPSI e’ ben visibile nell’accompagnamento al movimento africano MAEJT, con la leadership di don Franco Monterubbianesi, fondatore delle Comunita’ di Capodarco e Presidente di AINRAM che – con le molteplici iniziative nazionali come “L’Onu dei popoli e dei giovani” durante le marce Perugia-Assisi fin dal 1996, ha saputo organizzare un ponte permanente tra i giovani del Nord e del Sud del Mondo, come dimostra il diario dell’adolescente Zanetti Emilio (con cui ho lavorato a Roma) che ha partecipato al Summit ONU sull’infanzia UNGASS del 2001 a New York insieme a Jennifer Garay, adolescente lavoratrice del Paraguay che ha accompagnato all’Onu dei Popoli di Perugia nel novembre 2002.

 

Questo percorso collettivo oggi e’ molto attuale considerando anche l’importante coinvolgimento del Cipsi che – insieme al Presidente Barbera, ha firmato la lettera aperta all’Onu promossa da Morsolin  con 74 esperti di tutto il mondo , insieme a Cristiano Colombi, docente dell’ Universita’ Dominicana di Roma e a Luca Pandolfi, docente di antropologia dell’ Universita’ Urbaniana di Roma, partner strategici e coordinator del SAL, di questo percorso collettivo che si concentra a Roma per la sua interlocuzione con il mondo della politica governativa e parlamentare anche attraverso PIDIDA promosso da Unicef Italia che ha dimostrato molta apertura nei confronti dei movimenti Nats.

 

“L’eliminazione di questo fenomeno – dichiara il presidente del Cipsi Guido Barbera – è una sfida enorme”, “che richiede interventi a 360 gradi, di socializzazione, aiuti economici alle famiglie, educazione primaria gratuita ecc. La dignità dell’essere umano riguarda la vita nella sua interezza. Ancor di più, il rispetto dei diritti dei bambini passa necessariamente per il riconoscimento della loro dignità in ogni ambito, sociale, economico, culturale”.

“L’insieme delle indagini sociologiche e le esperienze in questi ultimi 30 anni – spiega Barbera – dimostra che l’esperienza dei bambini/e che vivono e lavorano in strada, va ben oltre le tattiche limitate e i comportamenti di ‘rischio’. Include gli encomiabili sforzi e le lotte per far fronte nella vita quotidiana ad un ambiente avverso, sviluppando relazioni solidali con altri bambini e adulti (…). Esistono tanti punti di vista sulla vita dei bambini di strada”. Dunque, “non ci devono essere barriere teoriche e concettuali per la costruzione di un quadro flessibile di riferimento”, dove esperti del mondo universitario, delle associazioni specializzate della società civile e delle agenzie Onu possano lavorare insieme”, conclude Barbera.

 

 

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SCARICA: DEF_Incidenza politica in Europa_Febbraio 2016

Cipsi Onlus

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