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Cipsi: l’acqua privata, il regalo del Pd per la Giornata Mondiale dell’Acqua

CIPSI: L’ACQUA PRIVATA, IL REGALO DEL PD PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA.

Barbera (CIPSI): “Stravolto l’impianto generale della legge sull’acqua. Introdotta la possibilità dell’acqua privata. Questo è il regalo del PD per la Giornata Mondiale dell’Acqua che cancella la volontà di 25 milioni di italiani che hanno votato, quasi all’unanimità, ai referendum. Invitiamo tutti coloro che ai referendum hanno scelto l’acqua pubblica a non votare più per nessuna forza politica e nessun amministratore che non rispetta la volontà dei cittadini e che vuole mercificare la nostra vita e i nostri diritti”.

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Roma, 16 marzo 2016  – In occasione della decisione della Commissione Ambiente della Camera, che durante l’esame della legge sull’acqua ha approvato un emendamento soppressivo dell’art. 6, che disciplinava i processi di ripubblicizzazione della gestione dell’acqua, Guido Barbera, presidente di SOLIDARIETÀ E COOPERAZIONE CIPSI – coordinamento di 30 associazioni di solidarietà – è intervenuto dichiarando: “È stato stravolto l’impianto generale della legge sull’acqua: introducendo di nuovo l’acqua privata ne sono stati travisati i principi essenziali. Questo è il regalo del PD per la Giornata Mondiale dell’Acqua, che cancella la volontà di 25 milioni di italiani che hanno votato ai referendum. Invitiamo tutti coloro che ai referendum hanno scelto l’acqua pubblica a non votare più per nessuna forza politica e nessun amministratore che non rispetta la volontà dei cittadini e che vuole mercificare la nostra vita e i nostri diritti!  L’articolo 6, rispettando i risultati del voto di cinque anni fa (il 95% dei votanti si era espresso contro la privatizzazione), definiva il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, e ne disponeva quindi l’affidamento esclusivo a enti di diritto pubblico. Di conseguenza la norma, così come era stata approntata in accordo con i promotori del referendum, vietava l’acquisizione di quote azionarie di società di gestione del servizio idrico integrato. Adesso la Commissione ha votato l’abrigazione dell’obbligo all’acqua pubblica. In questo modo si riaprono ora le porte ai privati: porte in realtà mai del tutto chiuse, visto che in molte città la gestione è già passata di mano a imprese non pubbliche. La legge avrebbe dovuto appunto recepire gli esiti del referendum e definire regole uniformi su tutto il territorio nazionale. Le motivazioni del governo riguardanti le poche risorse pubbliche a disposizione sono le stesse di chi nel 2011 era contrario all’acqua pubblica! L’acqua è un diritto di tutti – conclude Barbera – e continueremo a mobilitarci insieme a tutti i movimenti affinché questo diritto sia garantito, contro ogni sopraffazione governativa a favore delle multinazionali. Alle prossime elezioni amministrative presenteremo il conto ai candidati!”.

 

 

Ufficio Stampa, Nicola Perrone, ufficiostampa@cipsi.it, cel. 329.0810937

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