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Lanciata la petizione per l’anno europeo dell’Economia Sociale e Solidale

Lanciata la petizione per l’anno europeo dell’Economia Sociale e Solidale promossa da oltre 200 ragazzi di tutta Europa coinvolti nel progetto Challenging the Crisis.

C’è tempo fino all’1 marzo 2017. Guido Barbera (Cipsi): “L’economia deve essere strumento di convivenza sociale e garanzia per tutti i diritti umani e dei beni comuni. Invitiamo i parlamentari del Parlamento europeo a firmare la dichiarazione!”.

 

Roma, 2 dicembre 2016 – La campagna internazionale promossa dal progetto Challenging the Crisis, per il riconoscimento dell’anno internazionale dell’Economia Sociale e Solidale, è oggi una petizione scritta e presentata al Parlamento Europeo. Il 30 novembre è stata pubblica la Dichiarazione scritta, che ha l’obiettivo di raccogliere la firma della maggioranza dei deputati che compongono il Parlamento europeo. Al riguardo Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione CIPSI – coordinamento di 30 associazioni di solidarietà internazionale – ha dichiarato: “Ringrazio i giovani italiani ed europei che hanno saputo portare l’attenzione del parlamento europeo sull’economia sociale. Non possiamo perdere questa occasione per superare gli attuali modelli economici mondiali che uccidono l’ambiente, distruggono il clima, portano all’esasperazione milioni di cittadini Europei fino alla miseria più totale. Questa Europa non ha futuro! L’economia deve essere strumento di convivenza sociale e garanzia per tutti i diritti umani e dei beni comuni. Per questo la sola strada per un futuro dell’Europa passa dall’economia sociale. A tutti noi scegliere. Invitiamo i parlamentari del Parlamento europeo a firmare la Dichiarazione!”.

La dichiarazione nasce da tre anni di conoscenza e confronto tra ragazzi di tutta Europa, che si interrogavano come poter sfidare la crisi e soprattutto le sue cause strutturali che hanno prodotto ingiustizia, disuguaglianza, povertà in tutto il mondo e anche in Europa. L’ESS è stata individuata come una risposta possibile a questa crisi, un’economia al servizio delle persone, inclusiva, rispettosa dell’ambiente e dei diritti umani, che ridisegna lo spazio tra pubblico e privato. Un privato che si fa sociale e si propone come responsabile della dignità sociale di tutte le persone, anche attraverso il lavoro per le fasce svantaggiate della popolazione, nell’ottica affermata anche nell’agenda 2030, no one left behind. La Campagna Internazionale, oggi divenuta una Petizione Europea, vuole il 2018 Anno Internazionale dell’ESS, un anno di confronto, formazione e attenzione politica istituzionale su questa nuove forme di economia di comunità, legate al territorio, ai sui bisogni e fondate su due pilastri: giustizia sociale e ambientale.

Affinché la Petizione venga approvata e il 2018 riconosciuto l’Anno Internazionale dell’ESS la Petizione deve avere il supporto attraverso la firma della metà dei Parlamentari Europei entro il 1 marzo 2017. Proponiamo alle associazioni di coinvolgere i parlamentari del Parlamento europeo a firmarla!

A seguire il testo della Dichiarazione.

  1. L’economia sociale e solidale (ESS) fa capo a organizzazioni e imprese, come cooperative, società di mutuo soccorso e imprese sociali, che producono beni e servizi con l’obiettivo di arrecare benefici ai membri e alla comunità, anziché concentrarsi esclusivamente sul profitto finanziario.
  2. Nell’UE l’ESS svolge un ruolo positivo creando posti di lavoro dignitosi e arrecando benefici alle comunità. Nel 2011 l’ESS rappresentava circa il 10 % delle imprese e il 6 % dell’occupazione.
  3. L’ESS è stata ufficialmente riconosciuta dal Parlamento e dalla Commissione. Tuttavia, il riconoscimento e l’assistenza variano fra gli Stati membri.
  4. La Commissione è quindi invitata a rafforzare il proprio impegno nei confronti dell’ESS sostenendo gli Stati membri nella fornitura delle seguenti forme di assistenza: riconoscimento istituzionale, accesso ai finanziamenti, sensibilizzazione e politiche in materia di appalti pubblici.
  5. Nel quadro del progetto “Challenging the Crisis” (Sfidare la crisi), finanziato dalla Commissione, la rete Young Global Advocates (rete internazionale dei giovani avvocati) ha chiesto che sia proclamato un anno dell’economia sociale e solidale, come misura di sensibilizzazione.
  6. La Commissione è pertanto invitata a prendere in considerazione iniziative volte a designare l’economia sociale e solidale come tema dell’Anno europeo 2018.
  7. Si trasmette la presente dichiarazione, con l’indicazione dei nomi dei firmatari al Consiglio e alla Commissione.

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Ufficio stampa

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