venerdì, Novembre 22, 2024
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Palestina: aiuti umanitari italiani a rischio. Israele minaccia di demolire un intero villaggio palestinese

Aiuti umanitari italiani a rischio poiché Israele minaccia di demolire un intero villaggio palestinese. Appello al Governo italiano di 21 organizzazioni, tra cui Oxfam, Vento di Terra e GVC, per una ferma condanna

Riportiamo di seguito l’appello al governo italiano di cui siamo firmatari insieme ad altre 20 organizzazioni e associazioni per denunciare denunciare la grave situazione umanitaria in seguito alle minacce di demolizione di un intero villaggio palestinese da parte del governo israeliano. 

Roma, 27/2/2017_Questa settimana le autorità israeliane, accompagnate da esercito e forze di polizia, sono entrate nel villaggio beduino di Al Khan Al Ahmar – Abu Helu nel Territorio Occupato Palestinese, rilasciando ordini militari che mettono a rischio di demolizione ogni struttura nella comunità e pongono 130 persone, la metà dei quali sono bambini, a rischio imminente di trasferimento forzato. Tali ordini di solito precedono le demolizioni. Durante la distribuzione degli ordini, ai 178 bambini che frequentano la Scuola di Gomme è stato impedito di entrarvi.

Molte strutture minacciate sono state costruite nel quadro di programmi umanitari finanziati dal Governo italiano, inclusa la Scuola di Gomme costruita dalla ONG italiana Vento di Terra con il supporto del Governo Italiano, della Cooperazione Belga, delle agenzie delle Nazioni Unite e della Conferenza Episcopale Italiana. A rischio sono anche altri progetti italiani, come quello di Oxfam, che include strutture di sostegno per donne produttrici della filiera lattiero-casearia.

Nel settembre del 2016, Israele ha confermato la sua intenzione di demolire la Scuola di Gomme, frequentata attualmente da 178 bambini di età compresa dai 6 ai 12 anni.

Il villaggio di Khan al Ahmar è situato nell’Area C della Cisgiordania, nei pressi dall’insediamento israeliano di Kfar Adumim, ad est di Gerusalemme, nel cosiddetto “corridoio E1”. Il piano E1, formalmente sospeso da Israele a seguito delle proteste della comunità internazionale, vedrebbe l’annessione degli insediamenti di Ma’aleAdumim, Kfar Adumim e Qedar all’interno di un muro di separazione allargato, scollegando e dividendo ulteriormente Gerusalemme dalla Cisgiordania, e separando comunità palestinesi le une dalle altre.

Un disegno di legge per annettere l’insediamento illegale di Ma’aleAdumim a Israele è stato discusso il mese scorso dal comitato ministeriale israeliano per gli affari legislativi, come passo preliminare verso la sua presentazione al Parlamento israeliano per l’approvazione.

L’ONU ha più volte avvertito che l’imposizione della proposta di ‘trasferimento’ delle comunità senza il loro consenso libero e informato equivarrebbe a trasferimento forzato e l’espulsione costituirebbe una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.

In quanto organizzazioni operanti nell’area su progetti umanitari e a difesa dei diritti umani, chiediamo al Governo Italiano, all’Unione europea, ai suoi Stati membri nonché alla comunità internazionale di adottare misure concrete per impedire il trasferimento forzato della comunità beduina di Al Khan Al Ahmar.

Le organizzazioni firmatarie chiedono al Governo Italiano e agli Stati Terzi di:

  • Condannare pubblicamente e protestare contro l’emissione di ordini di sospensione lavori e di demolizione contro le strutture della comunità Al Khan Al Ahmar.
  • Prendere misure immediate per impedire la demolizione di tutte le strutture interessate.
  • Impegnarsi direttamente con il Governo di Israele ribadendo che il trasferimento forzato della comunità Al Khan Al Ahmar costituisce una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra e la confisca e la distruzione di materiali utilizzati per l’assistenza umanitaria è una violazione del diritto internazionale umanitario.
  • Insistere con il Governo di Israele sulla cessazione immediata e non ripetizione di simili episodi in Area C e a Gerusalemme Est, come la distruzione o la confisca di beni e infrastrutture scolastiche e il trasferimento forzato della popolazione palestinese all’interno del o al di fuori del territorio occupato.

Organizzazioni firmatarie

  • Vento di Terra
  • Oxfam Italia
  • GVC
  • AOI – Associazione ONG Italiane
  • ARCS – Culture Solidali
  • ASSOCIAZIONE SALAM
  • CIPSI
  • CISP
  • CISS
  • COOP AL FALLAH
  • COSPE
  • DISVI
  • Educaid
  • Fairtrade Italia
  • FORUMSAD-Forum Permanente per il Sostegno a Distanza
  • Nexus Emilia Romagna
  • Overseas
  • Piattaforma Italiana ONG Mediterraneo e Medio Oriente
  • RTM
  • Terre Des Hommes Italia
  • VIS

Ufficio stampa Oxfam Italia:

Mariateresa Alvino: +39 348 9803541, mariateresa.alvino@oxfam.it;

David Mattesini: +39 349 4417723, david.mattesini@oxfam.it

Responsabile comunicazione Vento di Terra:

Sabina Facchi +39 3479199465, sabina.facchi@ventoditerra.org

Ufficio Comunicazione GVC:

Flavio Tieri: +39 3397508751, flavio.tieri@gvc-italia.org

 

Ufficio stampa

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