Ius Soli: il Cipsi partecipa alla staffetta per lo sciopero della fame
COMUNICATO STAMPA
IUS SOLI: IL CIPSI PARTECIPA ALLA STAFFETTA PER LO SCIOPERO DELLA FAME
Barbera: “È inaccettabile che l’Italia non voglia fare i conti con la sua realtà interculturale! Riconoscere la cittadinanza agli 800.000 bambini stranieri, o di origine straniera, che frequentano le nostre scuole e si sentono italiani, è soprattutto un atto di civiltà. Il legislatore deve smettere di strumentalizzare la questione per fini elettorali ed assumersi la responsabilità di riconoscere i diritti a chi li merita!”
Roma, 12 ottobre 2017 – Guido Barbera, presidente di CIPSI SOLIDARIETA’ E COOPERAZIONE, Coordinamento di 33 associazioni e ong di Solidarietà Internazionale e cooperazione, ha dichiarato che insieme a tanti altri cittadini e persone della società civile “partecipa alla staffetta per lo sciopero della fame in favore dell’approvazione dello Ius Soli Temperato, momentaneamente in discussione al Parlamento. Lo sciopero durerà un’intera giornata, quella di oggi 12 ottobre 2017.
Guido Barbera nel motivare lo sciopero della fame del CPSI ha detto: “È inaccettabile che l’Italia non voglia fare i conti con la sua nuova realtà interculturale! Riconoscere la cittadinanza agli 800.000 bambini stranieri, o di origine straniera, che sentono di essere italiani, è in primis un atto di civiltà. Il legislatore deve smettere di strumentalizzare la questione per fini elettorali ed assumersi la responsabilità di riconoscere i diritti a chi li merita!”.
Barbera, che crede fortemente nel valore di una reale democrazia, inclusiva, fondata sul riconoscimento dei diritti di tutti i suoi componenti, ha aggiunto: “Non possiamo continuare a parlare di civiltà ed emancipazione sociale finché non riconosceremo i limiti delle nostri leggi, fin troppo spesso anacronistiche: Che si approvi immediatamente la nuova norma sulla cittadinanza!”
Qualora fosse approvato, il principio di Ius Soli Temperato garantirebbe la cittadinanza nel caso siano rispettati tre parametri: un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale; disposizione di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge; superamento di un test di conoscenza della lingua italiana. La proposta di legge presenterebbe anche una seconda via di ottenimento dello status di cittadino: lo Ius Culturae. Potranno chiedere la cittadinanza i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le nostre scuole per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico. I ragazzi nati all’estero ma che arrivano in Italia fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico.
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