16 dicembre, Sezano (VR): incontro “Carta dell’Umanità” della DIP
Il 16 dicembre dalle 9 alle 13 siete tutti invitati a Sezano (Verona) per la lettura condivisa della prima bozza della Carta dell’Umanità. Saranno presenti Riccardo Petrella e il Gruppo Promotore dell’iniziativa DIP Dichiariamo Illegale la Povertà.
Perché una “Giornata dell’umanità” specialmente dedicata al tema dell’acqua e della vita?
Siamo tutti coscienti che, malgrado le promesse e gli impegni presi a tutti livelli l’acqua buona per usi umani diventa sempre più rara anche nelle nostre città e campagne e poco o nulla si fa per eliminare gli inquinamenti accertati e pericolosi per la salute e la vita specie dei giovani (come è il caso dei PFAS nelle acque del Veneto).
A livello europeo, le ottuse élite tecno-industriali-finanziarie che dominano attualmente sul divenire della popolazione europea continuano, tra altre cose nocive riguardo il diritto al lavoro, i migranti, la lotta contro la guerra, a non voler mettere la bando la produzione e l’uso del pesticida più diffuso e controverso al mondo, il glifosato, malgrado esso sia riconosciuto cancerogeno dal centro di ricerca dell’organizzazione mondiale della salute, preferendo schierarsi dalla parte degli interessi dei predatori della Terra anziché di quella in difesa della vita rappresentata dal milione e più di cittadini europei che hanno firmato l’ICE “Stop al glifosato”; infine, la vita dell’umanità e di tutte le altre specie viventi della Terra non riveste alcuna importanza per i gruppi sociali dominanti che hanno rifiutato di aderire al Trattato internazionale di interdizione delle armi nucleari approvato da 122 Stati dell’ONU il 7 luglio scorso (fra essi figurano tutti gli Stati membri della NATO di cui l’Italia fa parte). E che dire della decisione presa dai membri del G20 nel luglio scorso a Amburgo con la quale si sono limitati ad ammettere che gli Stati Uniti seguono, nel nome di “First America”, altre scelte opposte a quelle adottate alla COP21 di Parigi (dicembre 2015) dal resto del mondo nel campo climatico? Perché non hanno scritto “nel nome dell’Umanità” una sola parola di condanna e di denuncia dell’inaccettabilità della decisione degli USA in quanto atto contrario, criminale, al bene dell’umanità ed al diritto alla vita per tutti?
Noi cittadini non possiamo stare zitti. Fintantoché possiamo, dobbiamo “manifestare” le nostre idee ed il nostro impegno in favore della cura, della salvaguardia e della rigenerazione della vita sulla Terra.
A tal fine, il programma della giornata dell’umanità del 16 dicembre 2017 sarà il seguente:
Siamo tutti coscienti che, malgrado le promesse e gli impegni presi a tutti livelli l’acqua buona per usi umani diventa sempre più rara anche nelle nostre città e campagne e poco o nulla si fa per eliminare gli inquinamenti accertati e pericolosi per la salute e la vita specie dei giovani (come è il caso dei PFAS nelle acque del Veneto).
A livello europeo, le ottuse élite tecno-industriali-finanziarie che dominano attualmente sul divenire della popolazione europea continuano, tra altre cose nocive riguardo il diritto al lavoro, i migranti, la lotta contro la guerra, a non voler mettere la bando la produzione e l’uso del pesticida più diffuso e controverso al mondo, il glifosato, malgrado esso sia riconosciuto cancerogeno dal centro di ricerca dell’organizzazione mondiale della salute, preferendo schierarsi dalla parte degli interessi dei predatori della Terra anziché di quella in difesa della vita rappresentata dal milione e più di cittadini europei che hanno firmato l’ICE “Stop al glifosato”; infine, la vita dell’umanità e di tutte le altre specie viventi della Terra non riveste alcuna importanza per i gruppi sociali dominanti che hanno rifiutato di aderire al Trattato internazionale di interdizione delle armi nucleari approvato da 122 Stati dell’ONU il 7 luglio scorso (fra essi figurano tutti gli Stati membri della NATO di cui l’Italia fa parte). E che dire della decisione presa dai membri del G20 nel luglio scorso a Amburgo con la quale si sono limitati ad ammettere che gli Stati Uniti seguono, nel nome di “First America”, altre scelte opposte a quelle adottate alla COP21 di Parigi (dicembre 2015) dal resto del mondo nel campo climatico? Perché non hanno scritto “nel nome dell’Umanità” una sola parola di condanna e di denuncia dell’inaccettabilità della decisione degli USA in quanto atto contrario, criminale, al bene dell’umanità ed al diritto alla vita per tutti?
Noi cittadini non possiamo stare zitti. Fintantoché possiamo, dobbiamo “manifestare” le nostre idee ed il nostro impegno in favore della cura, della salvaguardia e della rigenerazione della vita sulla Terra.
A tal fine, il programma della giornata dell’umanità del 16 dicembre 2017 sarà il seguente:
- ore 9.00 Accoglienza
- ore 9.30 – 10.15 Lettura del testo della Prima bozza della Carta dell’Umanità
- ore 10.15-11.45 Discussione in piccoli gruppi su proposte di modifiche, aggiunte…
- ore 12.00-13.00 Restituzione in assemblea e finalizzazione delle proposte
- Ore 13.00-14.30 Pranzo
Nella stessa giornata di sabato 16, dalle 14,30 alle 17.30, avverrà la Proclamazione dei Dottori Honoris Causa in Utopia 2017.
Un riconoscimento alle persone e/o istituzioni che, sovente nell’oscurità dei grandi media, hanno contribuito alla costruzione di una società giusta, libera e fraterna. I nuovi laureati sono:
Un riconoscimento alle persone e/o istituzioni che, sovente nell’oscurità dei grandi media, hanno contribuito alla costruzione di una società giusta, libera e fraterna. I nuovi laureati sono:
- Cooperativa Sociale Self Help di Verona
- Mamme noPfas – genitori attivi – zona rossa
- Luca Cecchi – Facoltà dell’Acqua
Il terzo appuntamento da non perdere è il “Dopocapodanno a Sezano”, nei giorni 3-4-5 gennaio 2018.
La sconfitta: condannati a vincere? Sentieri interrotti e strade nuove nelle esperienze sociali, spirituali ed esistenziali.
La sconfitta: condannati a vincere? Sentieri interrotti e strade nuove nelle esperienze sociali, spirituali ed esistenziali.
Argomento assai intrigante, forse perché molti di noi hanno a che fare con gli sconfitti e poco con i vincenti. Spesso chi cerca di dare senso e anima al proprio agire ed interagire con il mondo che lo circonda e candidato alla sconfitta. L’intrigo nasce dal considerare che tali esperienze generano a loro volta atteggiamenti rancorosi, cinici e, in fin dei conti, ancora troppo egocentrati. Il fatto è che il paradigma della competitività e quindi del vincente, è un paradigma pervasivo nell’economia, nel lavoro, nella conoscenza, nella Chiesa e perfino nella spiritualità, benché la maggioranza degli umani appartengano alla categoria degli sconfitti!
Sconfitta significa processo interrotto, compimento non raggiunto perché impedito. La figura simbolica che la rappresenta è quella del “buttato fuori”. Come funziona il nostro essere nella sconfitta? E quando siamo noi a vincere sugli altri cosa accade in loro e in noi? È proprio ineluttabile che le cose vadano in questo modo? Ma se trovando la strada bloccata scoprissimo altre vie, di quali pagine inedite si arricchirebbe la narrazione umana? Davvero i vincitori sono vincenti e davvero i perdenti sono perduti?
La TRE GIORNI di inizio anno 2018 ( 3-4-5 gennaio) cercherà di approfondire questi argomenti attraverso la riflessione su esperienze differenti: dall’approfondimento semantico dei termini all’esperienza della realtà della disabilità, dalla riflessione teologica spirituale a quella dell’agire sul piano civile e politico, dalla condivisione di vita con chi è segnato dallo stigma della sconfitta al recupero pedagogico del suo valore.
Durante la TRE GIORNI di fraternità e condivisione ci accompagneranno Antonio Zulato, Roberto Nicolis, Lucia Vantini, Paolo Cacciari, Rita Falezza e Luciana Bertinato, Paolo Pasetto.
Per segnalare la propria partecipazione (residenziale o giornaliera) scrivere a nicolettosilvano@gmail.com | cel. 3402481368
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