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27 e 28 gennaio 2018: 65° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, da Voglio Vivere

27 e 28 gennaio 2018: 65° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra: l’appello di Voglio Vivere onlus

Troppi, ancora, gli uomini e le donne che muoiono a causa della lebbra o vengono allontanati e condannati all’infelicità perché ammalati. “In occasione della 65° giornata mondiale dei malati di lebbra lanciamo un appello globale alla solidarietà, nei confronti di tutte le lebbre, anche quelle più pericolose della malattia stessa: la fame, il tugurio, la miseria. Noi, persone terribilmente felici, possiamo dormire, mangiare e ridere mentre il mondo intorno a noi urla, sanguina, si dispera”. Con queste parole Guido Barbera, presidente dell’associazione Voglio Vivere ricorda l’eroico fondatore Raoul Follereau.

19 gennaio 2018 – La battaglia che Voglio Vivere Onlus sta combattendo per aiutare i malati di lebbra è iniziata nel 1953, grazie al coraggio e la tenacia di Raoul Follereau, giornalista francese che casualmente s’imbatté, durante un viaggio in Africa, in un gruppo di lebbrosi cui nessuno osava avvicinarsi. Oggi, a ereditare la conduzione della battaglia per l’aiuto ai lebbrosi è Guido Barbera, il presidente di Voglio Vivere, che ricorda con affetto il fondatore e sottolinea l’attualità della problematica: “In occasione della 65° giornata mondiale dei malati di lebbra lanciamo un appello globale alla solidarietà, nei confronti di tutte le lebbre, anche quelle più pericolose della malattia stessa: la fame, il tugurio, la miseria”. Anche Papa Francesco si è espresso su questo fronte invitando a non fare di un ammalato o di un povero uno scarto sociale. Nessuno ha il diritto di essere felice da solo. Nessuno merita di perdere la propria dignità a causa di una malattia o, ancor peggio, a causa dell’egoismo di chi gli sta attorno. Se oggi Follereau fosse vivo griderebbe “Basta!”, alle guerre, ai finanziamenti illeciti, alla compravendita di armi, al non rispetto dei diritti umani. Salirebbe su uno dei barconi colmi di migranti che siamo abituati a vedere galleggiare nel Mediterraneo e urlerebbe che non è giusto far finta di nulla.

Guido Barbera spiega che “dalle recenti statistiche dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), emerge che il numero di persone diagnosticate nel 2016 è aumentato rispetto all’anno precedente: circa 4.000 in più”. Di fronte a tali dati allarmanti la Onlus Voglio Vivere lavora con grande passione per continuare la battaglia d’Amore del suo fondatore: “Costruire un mondo senza lebbre”. Un mondo animato da un profondo rispetto della persona umana in tutti i suoi aspetti: fisici, sociali, culturali e morali, ponendo ogni uomo e donna, senza nessuna distinzione di etnia o religione, al centro dell’attenzione. La Fondazione è impegnata contro ogni forma di esclusione causata dalla malattia e dalla povertà, ed associa donatori, partner e volontari desiderosi di una società più giusta e più umana. Attualmente Voglio Vivere e le 17 associazioni dell’Unione Internazionale delle Associazioni Raoul Follereau stanno lavorando attraverso 296 progetti e programmi di cura della lebbra in 36 Paesi di 4 continenti del mondo per curare, educare e reinserire socialmente gli ammalati guariti. Tra le attività sostenute dalla Onlus vi è la sperimentazione clinica di un vaccino per la lebbra, con la speranza che un giorno possa esserne provata l’efficacia e diventare realtà. I medici, oggi, continuano ad utilizzare la poli chemioterapia per curare i malati.

Scarica appello: Appello GML 2018

Tutti possiamo fare qualcosa per migliorare la società in cui viviamo. Ecco alcuni esempi di come si può contribuire:

 

10 Euro – un paio di calzature

ð   Per proteggere i piedi insensibili dei malati più gravi. Ne servono almeno due paia all’anno per malato.

85 Euro – bicicletta per malato guarito

ð  Per facilitare il trasporto del malato e, in molti casi anche per avviarli al lavoro

260 Euro – Triciclo

ð  Per facilitare il trasporto degli ammalati con mutilazioni guariti

460 Euro – protesi tibiale

ð  Per l’acquisto di una protesi tibiale per malati con mutilazione

990 Euro – protesi femorale

ð  Per l’acquisto di una protesi tibiale per malati con mutilazione

100 Euro –1 kit di farmaci

ð  Per l’acquisto di 1 Kit di corticosteroidi che ogni infermiere specialista in lebbra deve avere nel suo centro.

Le offerte raccolte potranno essere inviate direttamente all’Associazione tramite:

Conto Corrente Postale n° 13604137 (Associazione Voglio Vivere Onlus – Via Roccavilla, 2 – Biella)

C/C – BIVER BANCA – Via Gramsci 19 – 13900 Biella

IBAN – IT35 U060 9022 3000 0004 4586 063

 

Per contatti e ulteriori informazioni scrivere a: vogliovivere@voglio-vivere.it

 

Ufficio stampa

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa oltre 40 organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.

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