Sequestro Nave Pro Activa Open Arms. CILD: “Salvare vite non può essere reato”.
All’indomani del sequestro della nave della ONG spagnola Pro Activa Open Arms e delle indagini aperte contro il Comandante della stessa nave e la Capo Missione dell’organizzazione, il presidente della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (CILD) Patrizio Gonnella interviene sulla questione.
“Se i contenuti dell’ordinanza di sequestro – dichiara Gonnella – sono quelli emersi in queste ore, non possiamo che essere preoccupati per il fatto di trovarci dinanzi ad un reato di solidarietà . L’accusa contro l’organizzazione spagnola, a quanto abbiamo appreso, sarebbe infatti quella di aver salvato vite umane in mare e non aver riconsegnate i circa 200 migranti, fra cui donne e bambini – anche molto piccoli e in alcuni casi in gravi condizioni di salute – alla guardia costiera libica, paese quest’ultimo dove violenze e torture contro queste persone sono ampiamente documentate e riconosciute, anche dalla Corte di Assise di Milano con una sentenza dell’ottobre scorso.
Dalla Libia veniva anche il migrante di 22 anni morto di fame poco dopo lo sbarco a Pozzallo. Anche in questo caso in suo soccorso era arrivata la nave di Pro Activa Open Arms, purtroppo non in tempo per salvare questa vita”.
“Confidiamo che in sede di convalida dei provvedimenti – dice ancora Patrizio Gonnella – il Giudice per le Indagini Preliminari evidenzi gli eccessi di questi atti e riconosca il loro valore umano e la causa di giustificazione dietro all’operato dell’organizzazione spagnolo, prosciogliendo da ogni accusa gli indagati e dissequestrando la nave affinché l’intero equipaggio possa tornare nel Mediterraneo a salvare vite, un compito di cui dovrebbero farsi carico gli Stati”.