Educare alla cittadinanza globale. È uscito il n.4 della rivista Solidarietà internazionale
È uscito il numero 4 luglio/agosto del 2020 della rivista Solidarietà Internazionale. In questo numero: Copertina: Educare alla cittadinanza globale. Editoriale: Non siamo “tappabuchi”. Intervista a Franco Ferrarotti, decano della sociologia italiana. Reportage dalla Repubblica Democratica del Congo: “Non ne potevamo più”. Articoli di Paola Berbeglia, Giulio Marcon, Giorgio Beretta, Erberto Zani… e tanti altri!
E per ripartire insieme, confermiamo di riproporre, di volta in volta, un editoriale scritto dal nostro Direttore Eugenio Melandri negli ultimi vent’anni, convinti non solo della loro attualità, ma soprattutto degli stimoli che ci offrono per questo cammino.
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Sabato 19 settembre 2020, ore 10.30 – 19.00, Giornata in ricordo di Eugenio Melandri a San Pietro in Vincoli (FC).
Domenica 20 settembre 2020 – visita alla tomba di Eugenio con Santa Messa concelebrata, in occasione del suo 73° compleanno – Brisighella (FC)
In questo numero: sfoglia la rivista… https://cipsi.it/si-04-2020_autori/
Editoriale. Non siamo “tappabuchi”, di Guido Barbera. Possiamo e dobbiamo costruire un’autentica Europa solidale, tutti insieme, attraverso un riconoscimento e coinvolgimento democratico diretto dei cittadini nelle scelte politiche, tramite il Terzo Settore. Nessuno, più delle aggregazioni del terzo settore, conosce il contesto e i problemi della vita quotidiana dei cittadini, e nessuno più di queste realtà ha le capacità e le possibilità di sviluppare e gestire i processi di cambiamento sociale necessari. È tempo di liberarci da un’identità di Terzo Settore “tappabuchi” nelle emergenze o verso le tante carenze sociali, per riconoscere e assumere un ruolo educativo, politico e di servizio. Per mettere gambe alla solidarietà e farla uscire dai “Trattati” o dai bei discorsi, la “politica dei palazzi” deve ritornare a vivere nella realtà, in prossimità alla vita quotidiana con tutti i suoi problemi e, anche, con le sue soddisfazioni. Prima che cittadini, siamo persone in relazione e come tali costruiamo comunità. La comunità è il più grande antidoto agli individualismi che caratterizzano il nostro tempo, a quella tendenza diffusa oggi a concepirsi e a vivere in solitudine.
Copertina: Educare alla cittadinanza globale, di Paola Berbeglia. Al mondo ci sono attualmente 757 milioni di adulti, inclusi 115 milioni di giovani, che non sono in grado di leggere o scrivere una semplice frase, 2/3 dei quali sono donne. L’educazione e la formazione a lungo termine sono la miglior prevenzione contro i disastri. È tempo di passare dall’emergenza a piani duraturi, che investano di più su cittadini ed educazione. I leader globali devono cogliere la crisi dell’istruzione come un’opportunità. È proprio l’idea di educazione che ha bisogno di essere radicalmente rivista. L’educazione deve in primo luogo essere accessibile a tutti. L’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e creare società eque e pacifiche. L’ECG fornisce gli strumenti per la conoscenza, lo sviluppo di un pensiero critico e una maggiore consapevolezza del ruolo attivo che ognuno di noi può giocare nella costruzione di un mondo equo e sostenibile.
- Formare cittadini globali, di Paola Berbeglia
- Rilanciare la strategia italiana per l’educazione, di Alessio Surian
- Pratiche di scrittura collettiva, di Alessio Surian
- Non abbandoniamo i nostri giovani, di Patrizia Sentinelli
Le rubriche di “Solidarietà Internazionale”.
Giorni e notti, a cura di G. Caligaris
La legge sul commercio di armi ha 30 anni, di P. Biatta. Sono trascorsi esattamente trent’anni dall’entrata in vigore, il 9 luglio 1990, della Legge n. 185 che ha stabilito “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”. La legge fu approvata dal Parlamento con un’ampia maggioranza dopo cinque anni di intensi lavori durati due legislature. La legge 185/1990 è, dunque, tutt’oggi attuale e sostanzialmente valida. Ma che risulta per lo più inapplicata
Riprendiamoci l’Europa!, di R. Musacchio. La trattativa infinita per il Recovery Fund ha prodotto alla fine misure che ancora appaiono inadeguate e che, soprattutto, avranno un senso o un altro a seconda che restino Maastricht e il Patto di Stabilità, o li si cancelli dando corso alla costituzione di un’Europa del lavoro, dell’ambiente, del pubblico, dei diritti e della Pace.
Territori palestinesi: scampato pericolo, di L. Morgantini. L’annunciata annessione per il 1° luglio del 30 per cento del territorio palestinese, occupato militarmente da Israele dal 1967, non è avvenuta. Scampato il pericolo, nessuno dovrà mettere in atto sanzioni o sospendere l’accordo di associazione Israele – UE. Israele potrà continuare a violare ogni diritto internazionale e resterà impunita.
Not in my name!, di G. Codrignani. Le decisioni, le delibere, le leggi in favore del “genere più debole”, anche quando sono deliberate da donne elette a rappresentare il popolo vengono accettate, soprattutto se prospettano qualche beneficio, ma non sono sentite come “nate da donne”.
Giro di Radar.
Repubblica Democratica del Congo: “Non ne potevamo più”, di Ursule Vitali. Il 24 giugno 2020 è stata una giornata particolare per la gente di Mbobero, villaggio a 12 Km da Bukavu, nell’est della Repubblica democratica del Congo. Quanti di loro, spogliati di case e
terre, si sono associati per difendere i propri diritti, hanno accompagnato con le loro firme, se non fisicamente a causa della pandemia, la deposizione di una denuncia presso il tribunale competente di Kavumu. Essa riguarda l’ex-presidente del Paese, Joseph Kabila
Kabange.
Nel numero monografico di Solidarietà Internazionale di luglio – ottobre 2018, abbiamo raccontato la sofferenza e la lotta di questo popolo. Cosa è accaduto dopo? Erano allora passati solo alcuni mesi dalla seconda distruzione di case e appropriazione di terre da parte dell’allora Presidente, che considerava di averle comprate. Lo sforzo di ottenere un incontro diretto con lui è continuato, senza esito. Allo stesso tempo, la situazione è andata facendosi più pesante, anche per la presenza invasiva di guardie presidenziali e polizia militare. Così, la popolazione ha preso il coraggio a due mani e, accompagnata da difensori dei diritti umani, ha sporto denuncia. La testimonianza di Matthieu Baguma Kameme, portavoce delle vittime di Mbobero, nei giorni immediatamente successivi.
Sarà possibile un vero rilancio?, di Giulio Marcon. Le prospettive economiche e sociali del nostro paese (e del mondo). Siamo effettivamente già nel “dopo” pandemia? O invece dobbiamo aspettarci un ritorno della pandemia con le drammatiche conseguenze dei mesi scorsi? Le spese programmate si avvicinano ai 500 miliardi: una somma enorme con la quale si può veramente cambiare e rilanciare il paese. Sarà così? È necessario costruire un modello di sviluppo equo e sostenibile e cambiare le regole della finanza nazionale ed internazionale.
Come cambia la povertà, di Mario Galasso. Per la prima volta nel 2019 diminuiscono il numero e la quota di famiglie in povertà assoluta. L’andamento positivo è in concomitanza dell’introduzione del reddito di cittadinanza. Poi nel 2020 con il coronavirus la situazione è in peggioramento.
Impedire il vergognoso affare militare con l’Egitto, di Giorgio Beretta. La vendita delle due fregate militari all’Egitto non è chiusa. È ancora necessaria “una successiva e distinta procedura di valutazione”, che deve passare dal governo. Quindi c’è ancora la possibilità di bloccare la fornitura da parte dell’Italia all’Egitto delle due fregate Fremm, originariamente destinate alla Marina Militare. Le mobilitazioni della società civile: possiamo ancora fermare questo affare militare.
Angela Merkel: madre o matrigna d’Europa?, di Roberto Musacchio. Dal primo luglio tocca ad Angela Merkel, diventata presidente di turno dell’Unione Europea. In un mondo sconvolto dalla pandemia. L’Unione europea è un mercato interno intergovernativo incapace di riformarsi verso una vera Unione Politica. I sedicenti frugali vivono spesso grazie a enclave fiscali che ricordano i paradisi. Il modello sociale europeo soppiantato da una troika tossica di privato, mercato, azienda.
Wakaliwood: il cinema nato nella bidonville, di Erberto Zani. Una storia positiva: Isaac Nabwana ha fondato, oltre dieci anni fa, una piccola casa di produzione cinematografica, conosciuta come Wakaliwood, riprendendo il nome del quartiere in cui si trova. Isaac ci insegna a non arrenderci mai, a prenderci tutto quello che la vita ci offre, mettendo in piedi una passione senza avere niente in tasca. Wakaliwood è il frutto di chi ce la mette tutta e crea ogni giorno delle ottime opportunità per farcela.
Belize, dove la storia è sospesa, di Niccolò Rinaldi. Territorio defilato, rimasto ai margini della storia. Un paese pervaso da un’aria di provincia, dove la storia è come sospesa. Chi va mai in Belize? Turisti e affaristi alla ricerca di un piccolo paradiso fiscale. I referendum sul trasferimento di sovranità del 53% del territorio e del 43% della popolazione del Belize al Guatemala. La politica locale: l’opinione del barbiere per il taglio di capelli. Si pensa di aver conosciuto delle persone felici.
La memoria di un popolo, di Diego Puccio. Nei quilombos – villaggi abitati dagli africani che a metà del XVIII secolo erano fuggiti dalle piantagioni in cui erano schiavi – si poteva vivere liberamente praticando le proprie tradizioni, dalla cucina alle religioni. In queste comunità c’è un progetto per insegnare ai bambini le origini della cultura afrobrasiliana e il rispetto dei saperi tradizionali.
Quando il sostegno annulla le distanze, di Ilaria De Cave. “La pandemia e il lockdown hanno reso evidente che il comportamento altruistico e responsabile delle persone è la sola arma vincente che abbiamo. Le persone e le loro relazioni di solidarietà sono il focus del sostegno a distanza, gli autori di quel cambiamento”.
Acqua fonte di vita: l’attualità della Laudato Sì, di Cinzia Thomareizis. A cinque anni dall’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, il Vaticano torna ad approfondire il tema delle risorse naturali e in particolare dell’acqua con il documento “Aqua fons vitae – Orientamenti sull’acqua”: simbolo del grido dei poveri e del grido della terra. Contiene le proposte della Chiesa per l’accesso all’acqua.
Quale scienza garantirà la sicurezza futura?, di Guido Viale. Se non sapremo occuparci di tutti gli esseri viventi che popolano la Terra, rischiamo di danneggiare la convivenza ambientale – intesa sia come salute sia come etica.
A TU PER TU
Franco Ferrarotti: Testimone della società, a cura di Nicola Perrone e Beatrice Scucchia. Franco Ferrarotti, l’osservatore e lo studioso della società, dei suoi aspetti e dei suoi cambiamenti. Professore di Sociologia già nel 1961, quando fu istituita la prima cattedra di Sociologia in Italia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Per questo è considerato oggi il decano della sociologia italiana. Il 7 aprile ha compiuto 94 anni. “Voi delle ong siete e sarete perseguitati. Non sono d’accordo con l’impostazione generale data al problema dei migranti. Noi dovremmo pregare in ginocchio l’arrivo di migranti. Non ci si rende conto che senza l’apporto degli immigrati l’Italia sarebbe in grave rischio economico. … La solidarietà è ciò che tiene insieme le società. Il rischio della società italiana è di diventare una ‘non società’. Perché quando il principio guida è quello tecnologico, l’economia di mercato diventa così preminente da tradurre e ridurre la società in società di mercato, e la società di mercato non è più una società. I soggetti che possono realizzare il cambiamento? I piccoli gruppi, come voi.
LE RIFLESSIONI DI EUGENIO. Continuiamo con la rubrica dedicata ad Eugenio Melandri. Sono articoli di particolare attualità scritti da Eugenio durante gli oltre vent’anni in cui è stato direttore editoriale di Solidarietà internazionale. Rileggere questi messaggi ci invita a calarli nella realtà, prendere posizione, agire per costruire una società diversa. Questa volta è un editoriale del n. n. 5/2008 dal titolo “Vivere in cassaforte”.
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