L’ultima promessa di Spadafora: 54 milioni per il servizio civile
Fonte: Vita.it del 31 luglio 2020
L’ultima promessa di Spadafora: 54 milioni per il servizio civile
di Stefano Arduini
Il ministro ha fatto sapere di averli richiesti al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in vista del decreto Agosto. Certezze di ottenerli? Nessuna. E comunque non sarebbero sufficienti nemmeno a raggiungere quota 50mila. Finora Spadafora di prospettive vere per servizio civile ha parlato poco e fatto ancora meno. Non basta lisciare il pelo ai volontari anti Covid in favore di telecamera e taccuini. Quei ragazzi e tanti altri che vorrebbero fare questa esperienza meritano una politica e un ministro che coi fatti dimostrino responsabilità, coerenza e serietà.
Con l’elezione all’unanimità di Feliciana Farnese, alla presidenza si è aperta lo scorso 29 luglio la prima seduta della nuova Consulta nazionale del servizio civile universale. Senz’altro una bella novità: Farnese è la prima donna, oltre che la prima rappresentante nazionale degli operatori volontari, ad assumere questo ruolo. Succede a Diego Cipriani, attuale membro della Consulta per Caritas Italiana.
La Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile) esprimendo soddisfazione per questa elezione in una nota ha evidenziato come «la nuova Consulta sarà chiamata a collaborare con il Dipartimento e su due questioni cruciali:
I provvedimenti su cui sarà chiamata a esprimersi, saranno di attuazione delle finalità della riforma oppure saranno il modo per reindirizzare il SCU verso le politiche sociali e dell’occupazione, con le conseguenze sulla ripartizione delle competenze fra Stato e Regioni e PA, oltre che sull’identità dell’istituto? Un primo assaggio l’abbiamo avuto già sul documento di programmazione economico finanziario.
I programmi, sempre radicati sui territori, guarderanno all’Europa e al territorio nazionale, come la riforma ha scelto e come tutti i contributi del dibattito di questi mesi hanno indicato oppure saranno orientati al singolo territorio in una riedizione del localismo e del piccolo è bello? Alcuni obiettivi della riforma (ad es. impatto significativo dei programmi per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030, valorizzazione delle competenze dei giovani) senza una scala sovraregionale e nazionale non saranno attuabili. Quesito legittimo viste alcune parti del sistema di valutazione dei programmi e progetti in vigore».
Nell’occasione il ministro delegato Vincenzo Spadafora ha fatto un riferimento piano dei fondi aggiuntivi per il 2020. In sostanza Spadafora ha reso noto di aver fatto una richiesta (una semplice richiesta ben inteso) al ministero dell’economia di Roberto Gualtieri per 54 milioni di euro da impegnare nel 2020. Ricordiamo che ad oggi a fronte di 62.116 posti richiesti dagli enti (erano 61.862 nel 2019) le risorse (139 milioni della legge di Stabilità, a cui si aggiungono i 21 milioni del decreto Rilancio e un residuo di cassa di altri 41 milioni, in tutto quindi 201 milioni) permetterebbero un bando di soli 35.599 posti. Con i 54 milioni in più chiesti da Spadafora il contingente salirebbe di circa 9.600 posti, lasciando comunque senza finanziamenti circa 17mila posti.
In prospettiva, però dicono gli enti «la situazione precipita nel 2021 e 2022 dove le risorse sono solo per circa 18mila posti e 19mila posti. Per questo 155 enti accreditati hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio e al Ministro per chiedere che nel decreto Agosto ci siano fondi per un contingente di 50mila posti nel 2020, 2021 e 2022. In settimana prossima vedremo il risultato. L’intero Governo e la sua maggioranza saranno giudicati. Una nuova risposta negativa per maggiori fondi metterebbe in difficoltà il ministro Spadafora, tanto più dopo l’annuncio che il SCU sarà uno dei progetti inseriti nel Recovery Plan che il Governo Italiano invierà alla Commissione Europea».
Staremo a vedere. Con una certezza: finora il ministro Spadafora di prospettive vere per servizio civile ha parlato poco e fatto ancora meno. Non basta lisciare il pelo ai volontari anti Covid in favore di telecamera e taccuini. I ragazzi in servizio civile e quelli che ancora desiderano fare questa esperienza meritano una politica e un ministro che coi fatti dimostrino responsabilità, coerenza e serietà.