IL CIPSI COMPIE 35 ANNI
Guido Barbera (presidente CIPSI): “Oggi non vogliamo festeggiare i trentacinque anni compiuti. Oggi vogliamo firmare un patto di solidarietà e di cittadinanza con i giovani, le donne, gli uomini che credono ancora in un mondo dove tutti possiamo vivere insieme e per questo si impegnano a diventare dei costruttori di una nuova umanità”.
Roma, 5 ottobre 2020 – Guido Barbera, presidente del CIPSI – coordinamento di 37 associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale – in occasione dei 35 anni dalla nascita del CIPSI: “5 ottobre 1985. Eravamo quattro amici attorno a un tavolo a Milano. Nasceva il Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale – CIPSI. Trentacinque anni di cammino spesso faticoso, ma sempre convinti che, quando si sogna insieme, è l’inizio di una nuova realtà. Oggi non vogliamo festeggiare i trentacinque anni compiuti. Oggi vogliamo firmare un patto di solidarietà e di cittadinanza con i giovani, le donne, gli uomini che credono ancora in un mondo dove tutti possiamo vivere insieme e per questo si impegnano a diventare dei costruttori di una nuova umanità”.
E Guido Barbera continua: “Umanità è tutto ciò che sta sotto lo stesso cielo, umanità è accogliere l’altro nella sua diversità. Sono stati trentacinque anni immersi nel cammino della cooperazione italiana, dal riconoscimento del ruolo della società civile nella cooperazione attraverso le ong, fino alle molteplici difficoltà degli ultimi anni, con le accuse di essere taxisti del mare e le varie campagne diffamatorie contro le ong e la solidarietà, il buonismo, i muri e la crescente cultura del “prima gli italiani, prima noi”.
Abbiamo creduto, difeso, promosso i diritti umani, i beni comuni, la solidarietà, la pace e la convivenza… per ritrovarci in una società di muri, tensioni sociali, conflitti, ingiustizie, divisioni non solo tra abitanti della terra, ma anche con la terra stessa e l’intero creato. Ci ritroviamo davanti a vere e proprie prove di forza, con grandi sfide personali, fisiche, climatiche e ambientali.
Non partiamo dal nulla ma è necessario fare di più e, soprattutto, camminando insieme senza lasciare indietro nessuno, per costruire un modello di sviluppo più sano, più umano, più sociale e più integrale. Come è scritto nella Laudato sì: “I giovani, i poveri, hanno bisogno prima di tutto della nostra umanità, della nostra fraternità rispettosa e umile, e solo dopo del nostro denaro”.
Auguri di buon lavoro a tutti gli amici del CIPSI e a tutti coloro che sono convinti, come noi, che “le formiche, quando si mettono d’accordo, spostano l’elefante”. Noi ci crediamo e crediamo che un mondo migliore, più giusto, dove tutti possono con-vivere in pace e giustizia, sia possibile e lo possiamo costruire. Insieme”.
Allegato – Comunicato stampa (formato PDF)
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