Concluso il progetto “Tessere un futuro migliore” in Senegal, con il contributo della Chiesa Valdese
Si è concluso il progetto: “Tessere un futuro migliore” in Senegal che il CIPSI, grazie al sostegno della Chiesa Valdese, ha realizzato con le donne diversamente abili della zona di Pikine Est. Il suo obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita e l’inclusione sociale delle persone portatrici di handicap, soprattutto le donne, che in queste zone dell’Africa incontrano maggiori difficoltà. Nell’ambito del progetto sono state fornite competenze tecniche ed opportunità lavorative ad un gruppo di donne disabili, con un approccio partecipativo che al termine della formazione ha prodotto concreti risultati in riferimento ad ogni tipo di disabilità: disabili motorie; sordomuti; sisabili con problemi cognitivi piuttosto elevati.
Oltre al CIPSI collaborano al progetto l’Àssociation des Handicapès de Pikine-Est (AHPE), e la Maison de la Femme. Le beneficiarie dirette del progetto sono state 8 donne (6 diversamente abili e 2 provenienti da famiglie con persone diversamente abili), ex allieve del corsi di formazione precedenti, e 30 nuove allieve portatrici di handicap. Il progetto ha realizzato interventi nel settore dell’imprenditoria femminile per contribuire alla lotta, alla povertà e alla mendicità, migliorando le condizioni sociali delle donne diversamente abili. Sono stati realizzati laboratori di sartoria, con gli abiti confezionati dalle partecipanti.
LE ATTIVITA’. Nel suo insieme il progetto ha visto il susseguirsi di una serie di tappe determinanti:
- Organizzazione di un’azione di sensibilizzazione ed informazione sul progetto (aprile 2019);
- Selezione dei beneficiari (aprile-maggio 2019) secondo i seguenti criteri: Età – priorità per le ragazze (sotto i 30 anni). Sono state comunque selezionate 5 discenti con più di 30 anni; Status scolastico – dopo aver abbandonato la scuola prima della fine del ciclo obbligatorio, vale a dire 16 anni; Vulnerabilità economica – parte delle famiglie a basso reddito; Tipo di disabilità – compatibile con il tipo di formazione e di lavoro; Motivazioni e interesse per l’apprendimento del mestiere.
- A monte l’AHPE ha effettuato la ristrutturazione delle sale per ospitare i corsi di formazione perché in stato di abbandono (maggio-giugno 2019) per cui sono state richieste piccole modifiche di budget, approvate a fine 2019.
- Acquisto e installazione di attrezzature (maggio-giugno 2019)
- Pratiche sale di apprendimento con macchine, tavolo da taglio ecc.
- Sale di apprendimento teoriche con tavolo e posti a sedere
- Ufficio amministrativo con computer e accessori
- Distribuzione di piccolo materiale agli studenti (giugno 2019)
- Inizio del corso di formazione (17 giugno 2019)
- Creazione ed avvio del primo atelier (febbraio 2020)
- Conclusione della formazione (30 settembre 2020)
- Creazione del secondo atelier (settembre 2020)
- Distribuzione dei diplomi a 24 ragazze e di 15 kit di lavoro (novembre 2020).
a) Formazione – Date: 17 giugno 2019 – 30 settembre 2020
L’obiettivo generale della formazione era quello di sviluppare le competenze di 30 ragazze diversamente abili, nella produzione di abbigliamento femminile e maschile, ma soprattutto nell’abbigliamento tradizionale molto di moda al momento.
Approccio pedagogico
L’avvio dei corsi ha permesso all’equipe di formazione (1 formatore – 1 tutor) oltre all’approccio olistico, di testare i diversi discenti sulle loro conoscenze e abilità di base al fine di formare sottogruppi omogenei al fine di prendersi cura meglio delle esigenze specifiche l’uno dell’altro. Ciò ha portato alla creazione di tre sottogruppi. In conformità con il programma convalidato dai vari stakeholder, sono stati acquisiti i seguenti moduli in base ai livelli di conoscenza e al livello dei diversi gruppi:
- Il gruppo n. 1 è composto da sei (6) ragazze di cui quattro (4) disabilità motorie un (1) amputato del braccio, una (1) sorda.
- Il gruppo n. 2 è composto da nove (9) ragazze, di cui due (2) sorde, sei (6) con problemi motori e un (1) becco di lepre
- Il gruppo n. 3 è composto da dodici ragazze (12) tra cui otto (8) disabilità motorie, due (2) sorde, una (1) albina e una (1) braccio amputato.
Come si sono svolte le attività
Dopo tre mesi di formazione abbiamo proceduto a mescolare i gruppi cercando di abbinarli per livelli di competenza, cioè di mescolare un elemento del gruppo 1 con un altro del gruppo 3 al fine di creare legami di solidarietà tra discenti e per tradurli in padronanza dei vari risultati (per i dettagli vedere la relazione del formatore in allegato). La formazione, come detto, ha dovuto essere interrotta a causa della pandemia COVID-19 dall’inizio di aprile alla metà di luglio. A causa della pausa imprevista, il formatore ha offerto ore aggiuntive (120) per rivedere i contenuti appresi prima dello stop relativo alla pandemia (vedi allegato riepilogo presenze).
Partecipazione e motivazione
La formazione è iniziata il 17 giugno 2019 con 23 discenti, ai quali ne sono stati aggiunti 7 da luglio per completare la classe di 30 ragazze previste. Nel corso della formazione ci sono state 6 defezioni, tuttavia un nuovo discente, Penda Camara, ha aderito al corso nel dicembre 2019 dopo la partenza di Soukeye Coly per motivi familiari. Il tasso di regolarità è stato soddisfacente per gli standard locali per questo tipo di formazione, con 21 discenti, quasi 7 su 10, che hanno seguito almeno il 60% dei corsi e 4 discenti che hanno seguito da uno a due terzi della formazione stessa. Il tasso di abbandono anticipato è stato circa del 20%, per 6 persone complessive come già evidenziato. Tra le ragioni dell’abbandono ci sono stati problemi di mobilità per unirsi alla formazione (1), opposizioni familiari (1), contingenze familiari (1), la realizzazione di non essere effettivamente interessati (1) e solo 2 defezioni senza spiegazione. Le motivazioni legate alla mobilità (1) e alla famiglia che non voleva (1) spiegano anche alcuni casi di basso (tra il 30 e il 60%) tasso di regolarità.
Secondo le valutazioni scritte dal tutor in consultazione con il formatore (vedi allegato), la maggior parte dei discenti era altamente motivata e attiva durante il corso, nonostante un livello molto vario di competenza o velocità di apprendimento come sopra discusso. Prevedibilmente, ci sono stati casi di ritardi e mancanza di partecipazione attiva durante i corsi, ma sono stati molto marginali.
Apertura di n. 2 atelier di sartoria
Il secondo obiettivo prevedeva l’apertura di 2 laboratori di cucito, per un totale di 8 posti di lavoro, per donne disabili precedentemente formate nel cucito e per una porzione di ragazze appena formate nel contesto del progetto stesso.
Entrambi gli ateliers hanno subito ritardi relativi all’anticipazione dei fondi e al contesto della pandemia. Tuttavia, l’accompagnamento previsto per 12 mesi ai due atelier è stato comunque garantito attraverso una pianificazione anticipata delle spese gestionali in accordo con i proprietari dei locali e prepagando l’elettricità attraverso l’opzione del contatore di ricarica Woyofal, che opera con ricariche di credito come il chip telefonico della carta. Sfortunatamente, la pandemia ha avuto un grande impatto sull’economia locale, soprattutto nel contesto di Pikine dove la maggior parte del lavoro è “quotidiano”, riducendo la domanda di prodotti e di conseguenza dei ricavi possibili per i 2 atelier che si sono appena inseriti sul mercato locale.
Atelier n. 1 – Avvio: febbraio 2020
È stato avviato nel febbraio 2020 con la seconda tranche dei finanziamenti. Si trova presso la Pikine East Communal House che ospita la sede centrale del Local Framework for East Pikine Development (CLC/DPE) e AHPE. La camera è stata ristrutturata a spese del locatore, il CLC/DPE, per installare le attrezzature previste:
- 4 pungiglioni
- 1 macchina V.U. e 1 macchina over-the-top
- 3 manichini
- 1 tavolo per taglio e stiratura
- 1 ventilatore
- 1 contatore Woyofal
- Altri materiali (ferro, regole, centimetri)
- Materiale di consumo (cerniere, bottoni, fili, ecc.)
È stata fatta la selezione di 4 ragazze disabili, due delle quali (02) erano sorde e due (02) con disabilità motorie per affidare loro l’atelier. Le 4 ragazze sono state selezionate tra gruppi precedentemente formati nel cucito con progetti degli anni passati, che non avevano pianificato il follow-up dopo la formazione.
Dopo solo un mese di attività, relativamente tranquilla, a causa della pandemia che si stava già diffondendo in altre parti del mondo e senza eventi previsti in Senegal (nessuna festa religiosa e limitazioni di presentazioni su riunioni come cerimonie nuziali e battesimi), lo stato del Senegal ha messo in atto limitazioni che hanno costretto a chiudere il laboratorio fino alla metà di luglio. La chiusura ha impedito la creazione di una base di clienti locali per lavorare in due periodi tra i più redditizi in Senegal, vale a dire la preparazione del festival se Khorite (fine Ramadan) a maggio e Tabaski (festa del sacrificio) alla fine di luglio.
È stato concordato un piano di contributi con i beneficiari dell’atelier al fine di contribuire alla sostenibilità del progetto e creare un fondo di risparmio per organizzare un nuovo corso di formazione in futuro, per un nuovo gruppo di ragazze. Tale piano non può ancora essere attuato a causa del blocco dovuto alla pandemia che ha rallentato tutto il lavoro, la produzione e i ricavi stessi.
Atelier n. 2 – Avvio: settembre 2020
Il secondo atelier è stato avviato ad inizio settembre, non appena si sono potute riprendere le attività dopo il blocco totale per la pandemia COVID. La sede dell’atelier si trova presso la Maison de la Femme di Pikine Est che ospita la Women’s Information and Training Box, oltre ad altri servizi socio-culturali per le donne. La stanza è stata ristrutturata a spese del locatore, per installare l’attrezzatura prevista che corrisponde a quanto già elencato e messo a disposizione per il primo atelier. Tuttavia, l’acquisto delle attrezzature ha dovuto essere fatto gradualmente a partire dal mese di luglio perché, a causa della pandemia, il solito fornitore, ETS Thiam e Brothers, aveva esaurito per mesi gran parte del materiale. È stato quindi affidato a un intermediario, l’altro fornitore abituale, Modern Mercerie, di recuperare i materiali necessari e le attrezzature da diversi altri rivenditori. Fortunatamente, nonostante la situazione di emergenza siamo riusciti a negoziare gli stessi prezzi già previsti dal budget.
Successivamente, è stata fatta la selezione di 4 donne disabili, due delle quali (02) erano sorde e due (02) con menomazione motoria, la stessa composizione del primo atelier, per affidare loro la gestione del nuovo atelier. Le 4 ragazze sono state selezionate tra le nuove formate nell’ambito di questo progetto. I criteri utilizzati sono stati: età risultati, risultati positivi durante la formazione e un forte interesse a continuare a lavorare nel settore, ma con problemi per la ricezione dei kit (mancanza di spazio a casa o genitori contrari all’installazione del kit in casa). Anche in questo secondo atelier, come nel primo, è stato concordato un piano di contributi con i beneficiari dell’atelier al fine di contribuire alla sostenibilità del progetto e creare un fondo di risparmio per organizzare un nuovo corso di formazione in futuro, per un nuovo gruppo di ragazze.
Distribuzione di kit agli studenti – Novembre – Dicembre 2020
La terza attività prevista nel progetto è stata la distribuzione a 15 kit così composti:
- Macchina da cucire
- Stinging
- centimetro
- Forbici
- Confezione in tessuto da 12 metri
Nel mese di agosto, si sono tenuti incontri per discutere con i formatori, il partner locale e le beneficiarie, i criteri di scelta per la priorità nella distribuzione dei kit (tasso di regolarità, valutazione dei risultati individuali della formazione) e la disponibilità e l’interesse ad avere un kit e continuare le attività. È anche stato discusso e introdotto un piano di rimborso parziale del valore dei Kit da parte dei beneficiari, con l’obiettivo di contribuire alla sostenibilità futura del progetto e alla creazione di un fondo di risparmio per formare altre giovani donne diversamente abili locali. È stato raggiunto un accordo su un importo di 160.000CFA indicativi per ogni beneficiaria, pagabile in 10 rate mensili a partire dal quarto mese dopo aver ricevuto il kit, dando sufficiente tempo per avviare le attività e creare una base minima di clienti e di lavoro (vedi regolamenti e contratti allegati).
A novembre, durante la missione di monitoraggio del CIPSI, è stata organizzata la cerimonia di distribuzione dei kit e di chiusura del progetto con il simbolico passaggio di consegne dei primi 6 kit, mentre i restanti 9 kit sono stati consegnati nelle settimane successive.
Nel laboratorio centrale alla Maison de la Femme tutte le donne che hanno ricevuto uno dei 15 kit continueranno ad avere a disposizione una macchina di grandi capacità e una macchina VU per le lavorazioni speciali, in caso di necessità.
Conclusione. Considerato che lo stato senegalese non ha attuato politiche sociali specifiche per persone diversamente abili, il progetto “Tessere un futuro migliore”, con il suo contributo nel formare giovani donne dando loro degli strumenti per poter essere il più possibile autonome, è stato veramente vincente nella promozione della pari dignità di tutte le persone diversamente abili ed in particolare delle donne. Ugualmente, il progetto è stato determinante per l’associazione AHPE per assumere un ruolo di riconoscimento e di riferimento per tutte le persone diversamente abili del Comune di Pikine Est e anche per i comuni limitrofi. Durante lo svolgimento del progetto sono emerse nuove problematiche e sfide da affrontare che hanno fatto comprendere l’importanza della sua attuazione sul territorio. Ad esempio, sono giunte molte domande di persone senza alcun tipo di disabilità, dunque non idonee. Queste ultime presentavano le stesse condizioni sociali delle persone diversamente abili, in quanto richiedevano il medesimo percorso di formazione. Pertanto, se questo progetto giungesse al suo termine producendo dei buoni risultati, potrebbe essere condiviso in seno alla comunità senegalese, replicato su servizi decentrati e riproposto su scala più grande. È possibile, inoltre, applicare questo format per altre attività e in altri settori di formazione differenti da quelle definite dal progetto originale.
Nonostante le numerose difficoltà seguenti all’arrivo della pandemia, tutte le attività pianificate hanno potuto svolgersi e nell’insieme hanno ottenuto risultati positivi. Il blocco e il rallentamento forzato dell’attività dei due ateliers hanno purtroppo ostacolato il raggiungimento di un’autonomia gestionale ed operativa anche con un adeguato livello di produzione e commercializzazione dei prodotti a causa della situazione del mercato, fortemente bloccato e penalizzato dalla crisi economica causata dalla pandemia. Come già indicato, le soluzioni sono già allo studio per affrontare il contesto economico attuale, ad esempio esplorando nuovi modelli di business. Tuttavia, le capacità di gestione e sviluppo aziendale (contabilità, gestione dell’inventario, marketing, negoziazione e gestione dei clienti) rappresentano un elemento di debolezza dell’attuale struttura del partner AHPE e tra le ragazze formate, che si sono affrontati nel confronto avuto durante la missione di novembre sia con i responsabili di AHPE, sia con il sindaco e l’amministrazione del Comune, ipotizzando alcune soluzioni, sulle quali si sta lavorando. In particolare, sarebbe prioritaria per le beneficiarie una formazione sia gestionale sia finanziaria di base, per garantire la corretta gestione degli atelier: raccolta di dati sui costi e sui ricavi di base per un buon monitoraggio e futuri interventi di sostegno, sia a livello di marketing.
Pubblichiamo volentieri un’intervista a Papa Pathé GUEYE, responsabile dell’Àssociation des Handicapès de Pikine-Est (AHPE), partner locale del progetto: https://youtu.be/hEjl9kS5LKk
Di seguito, pubblichiamo alcune foto relative alle attività del progetto.