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La dichiarazione finale: “I care Africa”

“La dichiarazione finale: I care Africa. Eredi dell’impegno di Eugenio Melandri e Graziano Zoni alla vigilia della Marcia Perugia Assisi”.

“Definire un nuovo patto di convivenza e fratellanza con l’Africa. L’Africa è la culla dell’umanità e della vita”. Il XII° Convegno Internazionale di Chiama l’Africa si è concluso con una dichiarazione finale, dopo una giornata di convegno e incontro tra i diretti protagonisti africani e le maggiori associazioni impegnate in Italia con l’Africa.

Roma, 11 ottobre 2021 – Si è concluso con una dichiarazione finale il convegno “I care Africa” svoltosi sabato 9 ottobre nell’ambito degli eventi della Marcia PerigiAssisi. Tra le richieste dei giovani: “Definire un nuovo patto di convivenza e fratellanza con l’Africa, sul quale costruire il modello di una nuova cooperazione, che superi la competizione e vada oltre ogni tipo di interesse, sostenuta da adeguate risorse pubbliche tramite almeno lo 0,7% deciso da decenni a livello internazionale. L’Africa è la culla dell’umanità e della vita. Il futuro dipende oggi dalla solidarietà dei popoli del mondo, che non può essere sfruttamento e competizione. … Costruire un’Agorà di ascolto degli africani e di analisi, sulla sua cultura, la sua storia, le sue ricchezze, i suoi conflitti e i suoi valori. Mantenere accesi i riflettori dell’informazione e della solidarietà verso l’Africa, per dare voce ai silenzi voluti, per parlare del drammatico commercio di armi, delle varie guerre dimenticate, del debito estero, dello sfruttamento di materie prime, del Land Grabbing …, dei giovani costretti a fuggire dai villaggi. Superare l’individualismo crescente e l’apatia sociale, per ridare un volto umano alla nostra umanità con il riconoscimento di un “Patrimonio di cittadinanza universale” per garantire ad ogni bambina e bambino che nasce, in qualunque paese, di qualunque continente del pianeta, la sua parte di acqua, aria, ambiente, risorse e materie prime, in ugual misura, essendo nati tutti liberi ed uguali in dignità e diritti. Lavorare insieme per diventare forza e non fortezza, evitando di alzare ogni forma di muro e divisione, per costruire invece, sempre e solo, strade e ponti, per facilitare l’incontro e permettere nell’incontro di unire le nostri mani in un agire comune verso un solo obiettivo di convivenza, in fratellanza e solidarietà.

Il convegno, svolto nel ricordo di Eugenio Melandri e Graziano Zoni alla vigilia della Marcia Perugia Assisi, ha evidenziato che siamo tutti eredi del loro impegno, e chiamati a completare ciò che loro hanno fatto.

Tra i presenti Zakia Saddiki, vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio e fondatrice di una associazione congolese “Mama Sofia”. Zakia ha dichiarato: “Senza giustizia non c’è Pace! Luca è vivo, perché credeva alla speranza data a bambini e donne congolesi con le azioni dell’associazione Mama Sofia. Dobbiamo investire nei bambini che sono il futuro. Basta violenza!”.

Guido Barbera, presidente di Chiama l’Africa durante il suo intervento ha accolto l’invito lanciato da suor Elisa Kidanè, direttrice del Centro Missionario Diocesano di Roma, invitando tutti “ad alzarsi in piedi di fronte all’Africa ed assumere un atteggiamento nuovo, convinti non solo del ruolo della cooperazione con l’Africa, ma anche che questa è l’unica strada anche per noi e per la convivenza. Noi abbiamo la responsabilità del nostro futuro e di quello dei nostri figli e nipoti”.  

Alleghiamo il testo integrale della Dichiarazione finale.

Il convegno è stato promosso da:

Chiama l’Africa, AOI, CIPSI, FOCSIV, ForumSad, Time For Africa, Rete per il Congo, Ass. Mungano, Coordinamento EELL per la Pace e i diritti Umani, Agenzia della Pace, Tavola per la Pace, Comitato promotore Marcia Perugia Assisi, Club dell’UNESCO Udine, Rivista Solidarietà Internazionale, Articolo 21 – Media Partner-Africa Rivista.

Ufficio Stampa, Nicola Perrone, ufficiostampa@cipsi.it  cel. 329.0810937, www.cipsi.it

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