venerdì, Novembre 22, 2024
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“Stupro a pagamento”: è uscito il n. 5 di Solidarietà internazionale.

È uscito il numero 5 settembre/ottobre del 2021 della rivista Solidarietà Internazionale. In questo numero: Copertina “Stupro a pagamento”, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). E a seguire articoli di Guido Barbera, Laura Caffagnini, Erberto Zani, Giorgio Beretta, Brunetto Salvarani, Marco Deriu, Cristiano Morsolin, Liliam Altuntas, Rocco D’Ambrosio ed Eugenio Melandri. Editoriale: Terzo settore: tempo di scelte. Reportage dall’Etiopia: La guerra invisibile di Erberto Zani,… e tanti altri!

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In questo numero.

Editoriale. Terzo settore: tempo di scelte, di Guido Barbera. Ci sono voluti ben quattro anni per avviare il RUNTS – Registro Unico Nazionale del Terzo Settore – ma finalmente, sembra, siamo arrivati al fatidico momento. Circa 97mila enti verranno trasferiti direttamente dagli attuali albi regionali del volontariato e delle Associazioni di Promozione Sociale. Altri 177mila enti potrebbero decidere di entrare in seguito. In tutto circa 270mila enti, espressione della nostra società civile, che credono, chiedono e lavorano quotidianamente per una società migliore, più rispettosa della dignità e di tutti i diritti di tutte le persone che vivono non solo nel nostro Paese, ma nell’intero villaggio globale che è diventato il nostro piccolo pianeta. Arriviamo a questo appuntamento stanchi per i tempi di attesa molto lunghi, ma ancor di più per la mole di lavoro ed attività che tutto il terzo settore si è assunto in questi ultimi due anni, non sempre adeguatamente sostenuto e riconosciuto dalle istituzioni. La pandemia non è ancora superata. La crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per le fasce sociali più povere e vulnerabili. La crisi climatica si sta aggravando. Nonostante tutte queste minacce, non cessano i conflitti armati e si continua ad investire sempre più sugli arsenali militari, invece di occuparsi delle persone e dei loro problemi, investendo in salute, educazione, lavoro, ambiente, strutture, relazioni umane. Alla luce della situazione attuale è evidente che i prossimi dieci anni saranno decisivi per salvare l’ambiente e il clima, per uscire dalla crisi sociale ed economica che la pandemia ha purtroppo acuito, ma anche per impedire una nuova guerra mondiale dalle conseguenze inimmaginabili.

 La Copertina: Stupro a pagamento, a cura di Laura Caffagnini. Questa copertina di Solidarietà internazionale nasce da un’idea accolta dalla rivista e condivisa nel gruppo prostituzione dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (O.I.V.D.), un laboratorio nel quale donne di diverse culture religiose e laiche sono accomunate dal contrasto alla violenza più antica perpetrata sulle donne. Esce in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre):

  • Sporcarsi le mani nella prostituzione, di Paola Cavallari
  • La mia storia di sopravvissuta, di Liliam Altuntas
  • Abolizionismo: la storia e le leggi in Italia, di Grazia Villa
  • Insieme per eliminare lo sfruttamento sessuale, di Doranna Lupi
  • Pornografia, il laboratorio della violenza, di Ilaria Baldini
  • Una questione maschile, di Marco Deriu
  • Talitha Kum, una rete contro la tratta di persone, di Laura Caffagnini

Le rubriche di “Solidarietà Internazionale”.

Punti di vista

L’Italia si arma, per fare la guerra?, di G. Beretta. Mario Draghi ha gettato la maschera. E, senza troppi giri di parole, ha rivelato cosa si nasconde sotto l’aplomb istituzionale del governo di “unità nazionale”: la nuova corsa al riarmo dell’Italia. “Ci dobbiamo dotare – ha detto Draghi nella conferenza stampa del 29 settembre scorso – di una difesa molto più significativa, e bisognerà spendere molto di più nella difesa di quanto fatto finora, perché le coperture internazionali di cui eravamo certi si sono dimostrate meno interessate nei confronti dell’Europa”. Parole che indicano una direzione inequivocabile, ma che andrebbero spiegate.

L’Afghanista. Poi, le afghane, di G. Codrignani. Le donne? Ma li avete visti, non i talebani, ma i cavalieri senza macchia e senza paura che per più o meno un mese si erano sbracciati a deplorare le possibili violenze (che per le donne – i maschi lo sanno bene – sono gli stupri) e a scrivere peana sui loro diritti e quanto erano meritevoli? Sono forse state interlocutrici al G20? O solo nel senso che fanno parte del popolo afghano? Mai come in questo momento è evidente che una cosa è vedere maschi che da una parte impugnano il kalashnikov, e dall’altra i droni che poi finiscono sul corteo nunziale.

Convivenze

Chiesa italiana, se non ora, quando?, di B. Salvarani. Titolo programmatico: Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita. L’intera operazione si articolerà in tre fasi, partendo dal livello diocesano (il 17 ottobre), passando poi al livello nazionale e di seguito a quello europeo e mondiale. Un impegno da far tremare i polsi: ma anche un’occasione preziosa, che avrà bisogno di grande pazienza, grande capacità di ascolto e grande umiltà. Imparare ad agire sinodalmente, da parte dei laici, dei presbiteri, dei vescovi, non sarà per nulla facile.

Reportage

La guerra invisibile, di E. Zani. È una guerra invisibile, tranne per chi la combatte e la subisce. Una guerra che non fa notizia, talmente difficile da raccontare che per molti non vale neanche la pena di provarci. Ad un anno dallo scoppio della guerra nel Tigray non accennano a diminuire le violenze in Etiopia. In questo teatro allestito sulla propaganda, su annunci di facili vittorie, su monologhi recitati da folli, il primo attore Abiy Ahmed Ali, premio Nobel per la pace nel 2019, è riuscito a cadere dal palcoscenico internazionale. Un tonfo sordo causato sia dal suo carattere egocentrico, con una forte propensione alla guerra, sia da giochi politici più subdoli di lui.

Giro di Radar.

Il diritto alla verità, di Cristiano Morsolin. Tante ombre intorno alla morte di Mario Paciolla a San Vincente del Caguán in Colombia. Non è stato un suicidio.

Come un piccolo colibrì, di Ursule Vitali. Repubblica Democratica del Congo,parla Adrien Zawadi. “Sono cresciuto in un ambiente rurale, toccando con mano le ingiustizie. Nel 2011 sono stato strangolato: quando la gente mi ha recuperato al mattino in un canale, mi credevano morto. E conosco molti altri rischi”.

Giovani, sogni e realtà, di Rocco D’Ambrosio. PNRR, scuola e università. Le competenze dei giovani ed il ruolo dei maestri

Piccoli santi color zafferano, di Niccolò Rinaldi. Cronache e lettere sulla Birmania. Sempre più violente le proteste in Myanmar contro il colpo di Stato. La repressione e le torture contro i monaci buddisti.

Lezioni di femminismo, di Tatiana Noviello. Provate ad immaginare quanto sia difficile essere donna in Senegal.

Cittadina del mondo, di Ilaria De Cave. L’italia arcobaleno. Imparare l’un l’altro ad ascoltare e vivere insieme la Terra, in pace.

Vivere in cassaforte. LE RIFLESSIONI DI EUGENIO. Continuiamo con la rubrica dedicata ad Eugenio Melandri. Sono articoli di particolare attualità scritti da Eugenio durante gli oltre vent’anni in cui è stato direttore editoriale di Solidarietà internazionale. Rileggere questi messaggi ci invita a calarli nella realtà, prendere posizione, agire per costruire una società diversa. Questa volta è un editoriale del n.5 del 2008 dal titolo “Vivere in cassaforte”.

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