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La pace è nelle nostre mani! – Le importanti parole di Flavio Lotti alla manifestazione per la pace del 5 novembre

Intervento di Flavio Lotti, coordinatore della Marcia PerugiAssisi alla manifestazione nazionale per la pace – Sabato 5 novembre 2022, Roma, Piazza san Giovanni

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Care amiche, cari amici,

il mio e nostro primo pensiero è ancora una volta rivolto alle vittime innocenti di questo nuovo, immenso, crimine contro l’umanità. E’ per loro che noi siamo ancora una volta qui a manifestare.

Ringraziamo tutte le donne e gli uomini che si stanno prendendo cura di loro.

Un saluto e un ringraziamento speciale lo inviamo a Papa Francesco per la luce che continua ad alimentare nella notte del disumanesimo in cui siamo precipitati.

Grazie a tutte le giornaliste e i giornalisti che si sono rifiutati di indossare l’elmetto e continuano a dare voce alla pace. In particolare, ringrazio il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e il presidente della FNSI e di Articolo 21 Beppe Giulietti.

Grazie a tutti quelli che si sono uniti per organizzare questa manifestazione, grazie al popolo della PerugiAssisi, al Coordinamento degli Enti Locali per la pace, alla Rete delle scuole di pace, al Centro Diritti Umani dell’Università di Padova e alla Rete delle 68 Università per la pace che hanno aderito e sono presenti.

* * *

Quello che sta succedendo è scan-da-lo-so.

Siamo in guerra e nessuno sta facendo qualcosa di serio per fermarla!

Dove sono finiti quelli che ci devono proteggere?
Dove sono finiti i governi e i diplomatici che potevano e dovevamo impedire questa guerra?
Dove sono finiti i responsabili delle istituzioni che devono intervenire per ristabilire la pace?

Da 9 mesi ci ripetono che dobbiamo fare la guerra alla guerra.

La storia degli ultimi vent’anni di guerre ci insegna che la guerra è incapace di risolvere i problemi. La guerra li aggrava, li moltiplica, li estende.

Ci dicono che dobbiamo continuare a fare la guerra fino alla vittoria.

Ma la vittoria non porta mai alla pace. Men che meno quando in campo c’è una delle più grandi potenze nucleari.

L’illusione della vittoria ci sta trascinando dentro a una guerra senza fine, all’escalation dell’orrore, all’apocalisse atomica.

Questa manifestazione, come la Marcia PerugiAssisi del 24 aprile, è un atto di grande coraggio perché pretende di parlare a chi, ancora, si ostina a non voler ascoltare.

Lo facciamo oggi e lo continueremo a fare fino a quando sarà necessario!
Perché sappiamo che non si sarà mai pace senza una politica di pace.

Nelle prossime settimane, il Parlamento e il Governo dovranno prendere importanti decisioni politiche ed economiche e noi, oggi, chiediamo due cose precise e concrete:

La prima. L’avvio di una seria iniziativa politica per fermare l’escalation della guerra.

La seconda. Il taglio delle spese militari per aiutare le persone impoverite dalla guerra e dalle sue tragiche conseguenze. Prima le persone, poi le bombe.

Questa non è solo una manifestazione contro la guerra e la corsa al riarmo.
E’ una manifestazione per la vita delle persone, per la dignità delle persone, per la libertà e i diritti fondamentali delle persone.

Diciamolo forte: Vogliamo vivere! Non ammazzare o essere ammazzati.

Noi vogliamo che i nostri soldi, i soldi delle nostre tasse, siano spesi per la vita, non per la morte. Per aiutare chi non ce la fa, soccorrere chi è in difficoltà, proteggere chi è minacciato, nutrire chi è affamato e assetato, curare chi è ammalato, sostenere chi è fragile, educare chi deve crescere, ridurre le disuguaglianze, preservare i beni comuni, salvare la nostra umanità e il nostro pianeta.

Noi vogliamo la cura non le bombe!

Care amiche, cari amici, concludo questo breve intervento con le parole di Marina Baretta, una donna, un’insegnante, un’amministratrice locale che ci ha lasciato pochi giorni fa e che ricorderemo come un’autentica, esemplare, artigiana della pace.

“La pace e la cura sono nelle nostre mani. Come un artigiano plasma la sua materia cercando di dare una forma alla sua creazione, anche noi oggi siamo chiamati a pensare, ma anche ad agire con gesti concreti, per ri-costruire una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura dell’umanità e del mondo.”

Insieme con papa Francesco ripetiamo: La pace non piove dall’alto. La pace va costruita e tutti noi abbiamo la responsabilità di fare la pace. Ma non da soli! Insieme!

Insieme! Restiamo assieme! Continuano a camminare assieme!

Flavio Lotti, coordinatore della Marcia PerugiAssisi

Roma, Piazza san Giovanni, 5 novembre 2022

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Ufficio stampa

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