martedì, Novembre 5, 2024
Notizie dal Cipsi

Chiedi ai Parlamentari di fermare la guerra a Gaza!

Perché non c’è pace senza una politica di pace
Chiedi ai parlamentari
L’Italia deve dire basta! Richiediamo il rispetto della legge, del diritto e della legalità

A Gaza, come in Ucraina, le guerre non si fermano da sole.
La legge, la morale e il buon senso ci dicono che l’Italia deve fare qualcosa.
La legge, il diritto, la legalità internazionale ci dicono cosa dobbiamo fare: intervenire e fermare le stragi di bambini, donne e ogni altro civile.
La morale mette all’indice l’apatia, l’inazione e l’indifferenza di fronte ad una violenza così spaventosa.
Il buon senso e la storia ci suggeriscono di evitare che le guerre incancreniscano, perché le piaghe che alimentano non conoscono confini.

Per questo, dobbiamo accrescere la nostra pressione sul Governo, sul Parlamento e su tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale. Sino ad ora non ci hanno voluto ascoltare ma non ci dobbiamo fermare fino a quando non si fermeranno anche le bombe.

Dopo 100 giorni e 100 notti di stragi efferate e di inazione politica, invitiamo tutte le donne e gli uomini, impegnati a difendere l’umanità e il diritto, a ricordare ai parlamentari di ogni orientamento quali sono i loro doveri.

Scrivi ai deputati e alle deputate, ai senatori e alle sentarici e agli esponenti politici del tuo territorio. Chiedigli di firmare l’appello L’Italia deve dire basta” e di impegnarsi per la sua concreta attuazione. Spedisci una mail (vedi l’elenco allegato), cerca le loro pagine e i loro profili FB, X e Instagram, scrivigli fino al giorno in cui non ti daranno retta e rendi pubbliche le loro risposte. Non importa se ti ignoreranno: tu continua!

Ogni parlamentare e ogni esponente politico è e si deve sentire responsabile di quello che sta succedendo e deve impedire che il “flagello della guerra” continui a fare strage di vite umane, diritti e legalità. Se non lo fermeremo, verremo travolti e ridotti in miseria anche noi.

“Non dobbiamo dimenticare – ci ha ricordato anche ieri Papa Francesco- che la guerra è sempre un crimine contro l’umanità, le violazioni gravi del diritto internazionale umanitario sono crimini di guerra, e che non è sufficiente rilevarli, ma è necessario prevenirli.”

Gli/Le puoi scrivere così:

Egregio/Gentile Onorevole, Le invio l’Appello “L’Italia deve dire basta” lanciato nella Marcia della Pace di Assisi il 10 dicembre scorso a 75 anni dall’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.Le chiedo di leggerlo, firmarlo, promuovere la sua concreta attuazione e informare i cittadini del Suo personale impegno per fermare le stragi in corso a Gaza, affinché prevalga la forza della legge sulla legge della forza.Se le istituzioni democratiche non proteggono le persone che sono investite da guerre, violenze, persecuzioni e sistematiche violazioni dei diritti umani a cosa servono? 

Cordiali saluti,

Nome e Cognome

Indirizzo

Scarica l’elenco dei parlamentari (formato PDF)

Scarica l’appello (formato PDF)

Vedi le adesioni all’appello a questo link: http://www.perlapace.it/litalia-deve-dire-basta-firma-lappello/

Se non l’hai ancora fatto FIRMA L’ APPELLO compilando il seguente form: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfqkAzVdyHAOJFGOwxH2c_ibOTsfMOLU5Rrwihz73Y87QKZrQ/viewform

Per maggiori informazioni: Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Via della Viola, 1 – 06122 Perugia, Tel. 3351401733, email adesioni@perlapace.it, www.perlapace.itwww.perugiassisi.org

Ufficio stampa

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa oltre 40 organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.

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