I dominanti non rispettano più alcun limite
di Riccardo Petrella
Dove sei umanità? Gli attacchi israeliani ai Caschi blu d’interposizione tra i territori occupati da Israele e il Libano costituiscono una sprezzante negazione dell’autorità e dell’esistenza dell’ONU, il principale organo politico e istituzionale della comunità internazionale. È inaccettabile.
La condanna deve essere chiara, forte e non negoziabile da parte dell’ONU. Deve essere in nome dell’umanità e deve garantire che l’inaccettabile non si ripeta mai più. Perché non si tratta più “solo” di un mancato rispetto del diritto internazionale ( ONU, Corte internazionale di giustizia, Corte penale internazionale…) e ,quindi, di una violenta negazione dell’esistenza della comunità internazionale. È ormai una negazione dell’umanità stessa, calpestata, sacrificata sull’altare degli obiettivi di dominio e di depredazione della vita dei popoli e della natura, con il pretesto perverso di garantire la propria sicurezza.
I limiti dell’ammissibile sono stati spazzati via
Le azioni dei fanatici dogmatici alla guida dello Stato di Israele non sono le uniche forme di trasgressione dei limiti (alcuni utilizzano il concetto di “frontiere” per esprimere la stessa idea) che caratterizzano il mondo nel terzo decennio del XXI secolo. Dalla fine degli anni ’80, prima lentamente e poi con sempre maggiore violenza, gli abitanti della Terra sono stati sottoposti a una deliberata volontà dei gruppi sociali dominanti di non rispettare più i limiti stabiliti dalla comunità internazionale. Questi limiti riguardano tutti i campi. La comunità li utilizza per proteggere e assicurare la giustizia, la supremazia dei diritti universali individuali e collettivi, i beni comuni mondiali essenziali alla vita, la conservazione e la cura della natura, la libertà e la dignità dei popoli, lo spirito di fraternità planetaria.
Il superamento delle frontiere planetarie
Sei delle nove “frontiere planetarie” che definiscono lo spazio di sicurezza per la vita degli abitanti della Terra, secondo il lavoro del gruppo internazionale di ricerca coordinato dal Centro di resilienza di Stoccolma, sono state superate. Le nove frontiere sono: Cambiamento climatico. Erosione della biodiversità. Cambiamenti nella destinazione d’uso del suolo. Inquinamento chimico. Interruzione dei cicli biochimici. Acidificazione degli oceani. Aerosol atmosferici. Diluizione dello strato di ozono. Utilizzo di acqua dolce. (Le tre frontiere non ancora superate sono sottolineate).
I suoi autori affermano che in questa fase non è possibile misurare le conseguenze a lungo termine, ma che è possibile analizzare i processi in corso, il cui potenziale di destabilizzazione e devastazione è sotto i nostri occhi (1). Questo, in un momento in cui molti governi stanno rallentando, o addirittura ridimensionando, l’applicazione dei vincoli, piuttosto modesti approvati nel 2015 con l’Accordo di Parigi per combattere il cambiamento climatico. In particolare il tanto proclamato limite di non aumentare al di là di 1,5-2,0°C la temperatura media della Terra rispetto a quella all’inizio dell’era industriale.
Le pretese dell’industria chimica, dei padroni dell’intelligenza artificiale e dei signori della guerra
L’industria chimica europea, guidata dalla multinazionale tedesca BASF, la più importante azienda chimica del mondo, ha affermato nella Dichiarazione di Anversa del marzo 2024 (2), che essa deve essere lasciata libera di scegliere i modi e i mezzi migliori per le sue attività. Un modo per rivendicare la sua libertà di continuare ad avvelenare la terra, l’acqua, l’aria e gli esseri umani.
Da parte loro, i padroni dell’intelligenza artificiale affermano che “ tutto ciò che è tecnologicamente possibile deve essere fatto “, in nome della libertà della scienza e del progresso!. Per esempio, si deve essere liberi di progettare e produrre soldati robot (con il sostegno finanziario pubblico). I droni guerrieri – il cui uso militare non è contestato da nessuno – sono un’amara anticipazione di ciò che potrebbero fare gli eserciti di robots.
Per quanto riguarda le armi, i 10 Stati dotati di armi nucleari hanno rifiutato con arroganza il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato il 7 luglio 2017 dalle Nazioni Unite. Continuano a ignorare la sua entrata in vigore il 22 gennaio 2021 come parte integrante del diritto internazionale dopo la ratifica da parte di oltre 50 Stati in tutto il mondo. Il 16 gennaio 2024, 94 Stati l’avevano firmato e 73 l’avevano ratificato da parte dei loro parlamenti nazionali. È inaccettabile che 10 Stati, anche se fra i più potenti del mondo, possano impedire la promozione della giustizia, della sicurezza e della pace per miliardi di esseri viventi. Questo significa che l’umanità, la sua esistenza il suo futuro, sono prigionieri di un gruppo di oligarchie “nazionali” il cui potere si basa sulle armi nucleari. Eppure nessuno ha dimostrato l’utilità di queste armi per il benessere comune della popolazione mondiale né delle aziende che le producono e le “proliferano”. Lo stesso vale per le armi chimiche e batteriologiche e il loro commercio.
I limiti trasgrediti dalla finanza globale
La libertà di stabilire le proprie regole è stata affermata anche dalla finanza privata globale a partire dalla crisi finanziaria internazionale del 1971-73 e gli shock petroliferi del 1977-78.
L’appropriazione della libertà da parte della finanza senza alcun permesso richiesto alle autorità pubbliche (che l’hanno lasciata fare) è avvenuto innanzitutto con lo sviluppo dei mercati dei derivati, veri e propri predatori dell’economia reale. Essi hanno “legittimato” la sovranità acquisita dalle borse valori – diventate potenti aziende private – e contribuito all’esplosione del potere dei fondi privati di azionariato ( private equity ).Oggi, i tre principali fondi hanno un’influenza finanziaria sull’economia globale superata soltanto da due paesi, gli Stati Uniti e la Cina.
E’ doveroso ristabilire limiti certi a siffatte acquisizioni di sovranità economica privata. In un sistema democratico, la sovranità appartiene al popolo. La diserzione dello Stato è inaccettabile. Lo Stato non può rinunciare alle sue responsabilità e ai suoi obblighi inerenti all’autorità pubblica. Non può trasferirli/delegarli a soggetti privati.
La finanza ha inoltre infranto un’altra barriera fondamentale riguardo il concetto stesso di natura. In particolare, la Natural Capitals Coalition (più di 400 imprese importanti del mondo), con il sostegno di Alliance for Nature (72 organizzazioni attive nella conservazione e la difesa della natura legate al mondo del business e della tecnoscienza) è riuscita a fare approvare dalla COP15-Biodiversità (Montreal, dicembre 2022) il principio di considerare ogni elemento del mondo naturale come un capitale naturale, un attivo finanziario. (3)
Essa ha imposto cosi la riduzione della natura a una categoria dell’economia di mercato capitalista. Si tratta di un intollerabile affronto al valore della natura. Il suo valore non può essere dato dal prezzo di mercato. Una tale mercificazione della natura da parte della finanza si traduce in un’assurda mutazione dell’essenza della natura.
La COP15 Biodiversità si è prestata all’opera di abbandono del concetto di natura come quadro di riferimento fondamentale per la vita di cui noi esseri umani siamo parte integrante, siamo il risultato della sua evoluzione e ci consideriamo una delle sue massime espressioni..
In questo campo, il popolo Maori in Nuova Zelanda esprime una civiltà di valori ben diversa dalla concezione “occidentale” della vita e del mondo. I Maori dicono con convinzione e solennità “Il fiume siamo noi”, lo fanno sul serio per difendere l’integrità vitale del fiume, Wanganui, contro la devastazione predatrice operata da un’economia che ha ridotto la natura a risorsa/proprietà/finanziaria al servizio degli interessi economici corporativi dei gruppi sociali più potenti. I Maori credono nella sacralità della vita e considerano l’acqua, in particolare i fiumi, come parte integrante della sacralità. Le società occidentali credono soprattutto alla essenzialità del denaro e ritengono che il ruolo essenziale della natura -che si tratti di una molecola o di una foresta – sia quello di permettere agli esseri umani di estrarre da essa la massima quantità di denaro.
Una forma estrema di questo punto di vista è stata affermata dai gruppi dominanti negli Stati Uniti i quali, negli ultimi decenni hanno cercato di imporre l’idea che “il mondo è nostro” (“he world is ours”), in linea con la dichiarazione fatta all’inizio del XX secolo (Dottrina Monroe) “l’America è nostra”(‘America is ours”)’.
I Maori si sentono parte della natura e degli abitanti del mondo. I dominanti americani USA (fortunatamente, una parte del popolo americano) si considerano proprietari della natura e pretendono di essere i signori del mondo.
Per quanto riguarda la libertà concessa alla finanza dalle autorità pubbliche, la decisione presa dall’Unione Europea nel giugno 1998, quando ha creato la Banca Centrale Europea (BCE), costituisce un esempio maggiore della diserzione dello Stato. I governi degli Stati membri, hanno deciso, con il consenso di tutti i parlamenti nazionali, di conferire alla BCE lo status di organizzazione legale dotata di una personalità giuridica propria, indipendente da ogni altra istituzione politica europea e nazionale. La BCE non deve rispondere politicamente del suo operato né al Consiglio europeo né al Parlamento europeo. Ma, come afferma la stessa BCE, essa non stabilisce il valore del capitale, cioè il tasso di interesse da pagare da parte degli attori economici per avere accesso al denaro. Secondo la BCE, tale capacità appartiene al mercato dei capitali La BCE interviene solo per “correggere” il tasso di interesse di mercato, se necessario, per assicurare una maggiore stabilità monetaria in Europa e sostenere la crescita economica e la competitività della UE .Altrimenti detto, cosi facendo i poteri pubblici europei confermano che una delle funzioni proprie dello Stato è stata affidata al mercato, L’indipendenza politica della BCE si traduce nell’indipendenza politica del mercato!
Per concludere, un ultimo esempio. Sostenuto da una larga parte del mondo scientifico e accademico (ivi compreso il mondo delle scienze umane e sociali, in particolare dell’economia, il mondo del business e della finanza si è opposto a qualsiasi revisione della normativa vigente in materia di diritti di proprietà intellettuale (brevetti) sin dal 1980. La legislazione autorizza la concessione à soggetti privati di un diritto esclusivo di proprietà privata a scopo di lucro per un periodo di 18-20 anni (soggetto a proroga). sulle nuove conoscenze nel campo degli organismi viventi, compresi gli elementi e i processi cognitivi (info-comunicazione, intelligenza artificiale). I brevetti rappresentano il trasferimento a soggetti privati della responsabilità pubblica in materia di regolazione della vita. Una vera rivoluzione regressiva. Su questa base, non è più possibile parlare di una politica pubblica della vita.
Ci siamo resi conto dell’importanza cruciale dei brevetti per il diritto universale alla salute e per una politica sanitaria globale in occasione della pandemia COVID-19. Non dimentichiamo che 4 miliardi di persone nel mondo non hanno ancora una copertura sanitaria di base. Ebbene, essendo i brevetti concessi sui vaccini COVID di proprietà dei principali gruppi dell’industria farmaceutica occidentale, alcuni paesi del Sud del mondo (Sudafrica, India…) hanno chiesto una sospensione provvisoria dell’applicazione delle norme in materia di proprietà intellettuale sui vaccini. Lo scopo? Consentire alle popolazioni del Sud di accedere autonomamente ai vaccini. La sospensione è peraltro prevista dagli articoli 31-33 del Trattato costitutivo dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio)(4).
Le grandi aziende farmaceutiche occidentali, con l’appoggio incondizionato dei loro governi, Stati Uniti e Regno Unito in testa hanno respinto con forza e cinismo la sospensione provvisoria. Non c’è stato verso, milioni di persone nelle strade, appelli, petizioni… Niente ha smosso di un dito il rifiuto degli occidentali. Le popolazioni povere dell’emisfero meridionale hanno dovuto attendere 2 anni, il tempo necessario per vaccinare le persone nei paesi ricchi, prima di potere i acquistare i vaccini (5).
La liberazione
I cittadini devono smettere di credere alle tesi e alle concezioni dei dominanti e rendersi conto che devono difendere con forza le regole e i limiti che mirano a delimitare ciò che è umanamente, socialmente, ambientalmente e eticamente possibile. Dobbiamo batterci, e non lasciare fare, come sovente abbiamo fatto. Dobbiamo rivoltarci allorché i poteri pubblici abdicano in favore dei poteri privati riguardo la salvaguardia e la promozione dei diritti di e alla vita di tutti.
I limiti salvano e proteggono la vita, la libertà e la dignità degli esseri viventi. (6) La libertà senza limiti, o in base a regole autodeterminate dai potenti nel loro proprio interesse, come è successo nel corso degli ultimi decenni, è una libertà di ingiustizia, di predazione e di guerra. La libertà dei potenti opprime e uccide.
Quanto sopra dimostra un fatto importante. La questione cruciale oggi riguarda l’esistenza e la libertà dell’umanità e il suo futuro. Ho l’impressione che stiamo uscendo dall’epoca della liberazione “nazionale” dei popoli colonizzati, una liberazione male o bene realizzata, all’era della liberazione dell’umanità dal dominio globale e planetario delle nuove oligarchie globali che pensano solo al mantenimento del del loro potere, con la complicità dei loro Stati.
È urgente che i cittadini esprimano il loro dissenso e la loro resistenza per liberare l’umanità dall’attuale sistema di oppressione e ingiustizia (6).
Note
(2) https://www.pressenza.com/it/2024/02/lattacco-dellindustria-chimica-europea-al-piano-verde-dellue/
(4) Va notato che a “governare” le principali regole globali sulla salute a livello mondiale è l’OMC, un’organizzazione commerciale, istituzione indipendente al di fuori del sistema delle Nazioni Unite, dominata dall’Unione Europea e dai suoi alleati. e, non l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite! E’ tutto dire.
(5) Riccardo Petrella, “Cosa possiamo fare quando le società diventano impotenti di fronte all’assurdo?”, Pressenza. 14 ottobre 2023
(6) Proposte in tal senso si trovano in https://www.pressenza.com/it/2024/05/finanza-e-acqua-mettere-fine-al-dominio-dei-predatori-della-vita-sui-diritti-universali-e-i-beni-comuni-mondiali/ e https://www.pressenza.com/it/2024/09/lettera-aperta-contro-la-guerra/
NB. Gli articoli citati sono stati pubblicati anche su OtherNews,IT