mercoledì, Novembre 6, 2024
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Dossier Statistico Immigrazione 2024: un’opera polifonica

di Maria Torelli e Debora Moliterno, volontarie nel progetto di servizio civile universale “Costruendo ponti: integrazione scolastica per minori migranti” presso l’ente CIPSI.

È stato presentato lo scorso 29 ottobre a Roma, presso il Teatro Orione, il Dossier Statistico sull’Immigrazione (34° edizione), a cura di IDOS, in collaborazione con Confronti e l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”. L’evento è ormai un appuntamento annuale che avviene in concomitanza in molte altre città italiane.

Il Dossier è un’opera polifonica nella quale si possono riscontrare contributi e apporti scientifici da più di 100 autori con diversi background.

I dati dimostrano che nel 2023 il numero dei migranti internazionale ha raggiunto i 300 milioni e lo spostamento ha coinvolto principalmente le popolazioni del Sud del mondo, che hanno deciso di migrare al nord. In quest’area, infatti, si concentra la metà della ricchezza planetaria nonostante il numero degli abitanti sia nettamente più basso rispetto al Sud del mondo.

733 milioni soffrono la fame e il numero dei conflitti è ad oggi il più alto dopo il 1946, causando la crescita considerevole del numero di migranti forzati che è pari a 117,3 milioni, di cui i 2/5 circa sono minori. La risposta degli stati dell’UE a questo fenomeno è spesso quello di un’intensa esternalizzazione delle frontiere, causa dell’utilizzo di rotte poco sicure (circa 4.000 migranti le hanno scelte nell’ultimo anno) e dell’aumento di atti violenti e del numero di detenzioni in campi dalle condizioni spesso disumane (si contano più di 93.000 migranti bloccati da Libia e Tunisia e circa 2.000 morti).

Conseguentemente è aumentato il numero di domande di asilo e in Europa e in Italia, dove il numero è pari a 130.000 domande. In Europa, il numero di residenti stranieri è di 41 milioni, dato che arriva a 60 milioni se si considerano tutti i cittadini con background migratorio.

L’Italia, si conferma il quarto stato per numero di residenti stranieri dopo Germania, Francia e Spagna. Nonostante si registri un aumento nei dati occupazionali, solo il 10% del totale è di origini straniere, mentre scende a 304 mila il numero dei disoccupati stranieri. Vi è tuttavia una differenza di genere nel settore occupazionale, che resta pari al 52% di disoccupazione per le donne straniere. Questa situazione di povertà si riflette sull’accesso alla casa. Altro punto che ostacola l’accesso dei migranti alla partecipazione attiva alla vita sociale del paese di destino vi è l’accesso, sempre più complicato, alla cittadinanza.

Per quanto concerne i minori presenti nelle scuole, il 65% di essi è nato in Italia e tuttavia, nonostante il continuo aumento, si assiste ad un progressivo diradamento della loro presenza all’innalzarsi del livello formativo. Si fa infine un appello a una società che sia sempre più inclusiva e aperta all’accoglienza.

Durante la conferenza sono intervenuti diversi relatori ed esperti del fenomeno migratorio, che hanno fornito un’analisi statistica, sociologica e culturale di questo fenomeno.

Il primo intervento è stato quello di Claudio Paravati, direttore della rivista Confronti, la quale collabora da tempo nella stesura del Dossier. Lui ha poi coordinato i lavori dell’incontro.

Il secondo intervento è stato quello di Alessandra Trotta, moderatora della Chiesa Valdese, il cui intervento aveva come scopo quello di far luce sulle false narrazioni che ruotano attorno al tema dell’immigrazione nella comunicazione degli ultimi 30 anni.

Di seguito, Luca di Sciullo, presidente del Centro di Studi e Ricerche IDOS, ha svolto un’attenta analisi sociale e del fenomeno migratorio partendo dagli studi del filosofo francese Girard contenuti nell’opera: “La violenza e il sacro”.

Alla tavola rotonda hanno partecipato, portando la propria esperienza, due donne con background migratorio, presidentesse oggi di due associazioni che si occupano di questioni legate al tema della giornata.

La prima è Noura Ghazoui, italiana di origini marocchine e presidente del CONNGI. Quest’ultimo è un coordinamento nazionale di giovani che include in totale 45 associazioni che si occupano di giovani nati e/o cresciuti in Italia. Nel suo intervento ha messo in evidenza alcune delle problematiche che tali soggetti devono affrontare a causa del mancato riconoscimento della cittadinanza.

La seconda ad intervenire è stata Sonia Lima Morais, anch’essa italiana di origini capoverdiane e presidente dell’Associazione Donne Capoverdiane (O.M.C.V.I) dal 2019, che ci ha portato un’analisi del fenomeno migratorio femminile, denunciandone l’invisibilità.

Una terza relatrice, Soufi Nawal, italiana di origine marocchina, ci ha invece fatto recapitare un video, poiché bloccata nella rotta dei Balcani a causa di un impegno molto importante. Nel suo intervento, Nawal ha raccontato le sfide che i migrati devono affrontare durante il loro percorso migratorio.

A concludere gli interventi della giornata c’è stato Paolo De Nardis, presidente dell’Istituto degli Studi Politici di “San Pio V”, che ha sottolineato come quest’anno il tono che si può usare per parlare di questi temi sia di delusione e rabbia per un mondo che usa la logica del profitto e del capitale come base per ogni azione pubblica e solidale.

Coordinamento

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.