martedì, Novembre 5, 2024
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Corso sul ciclo di vita del progetto

Corso di formazione: “Il ciclo di vita del progetto: tecniche di progettazione”. Roma, 12 e 13 dicembre 2013. Intervista al docente Carlos Costa.

Chiusura iscrizioni: 11  dicembre 2013.
Docente: Carlos Costa. 

Costo: 150 euro. Per i soci Cipsi 100 euro.

SCARICA PROGRAMMA: 2013-12-12 Il ciclo di vita del progetto PROGRAMMA

SCARICA SCHEDA ISCRIZIONE: FormazioneCIPSI_Iscrizione12_2013

 

Programma:

  • Che cos’è un progetto
  • Come nasce un progetto di sviluppo
  • Il ciclo di vita del progetto
  • L’analisi dei bisogni
  • Metodi di analisi dei bisogni
  • La definizione degli obiettivi
  • La costruzione del partenariato italiano, europeo e internazionale
  • I meccanismi di partecipazione
  • I partners e la loro identificazione
  • La concertazione
  • La scelta della forma di finanziamento
  • Le opportunità di finanziamento: i programmi europei – dove trovare i bandi
  • La struttura base di un progetto
  • Il quadro logico
  • Il modello di budget UE e MAE
  • La pianificazione delle attività: il cronogramma
  • Presupposti per la compilazione del preventivo
  • Il monitoraggio e la valutazione del progetto
  • La chiusura del progetto
  • I formulari ed altri documenti necessari per scrivere il progetto
  • Esercitazioni – dibattiti – discussioni

 

L’INTERVISTA

“Imparare a progettare per lavorare”

A colloquio con Carlos Costa, docente del Corso di formazione: “Il ciclo del progetto: tecniche di progettazione”, del 12 e 13 dicembre 2013 a Roma.

In un momento di crisi diffusa e di disoccupazione, partecipare a questo corso può essere un’occasione di trovare lavoro?

Investire nella propria formazione è sempre un buon investimento e ancor di più in tempo di crisi. Il corso è molto tecnico e fornisce spunti che possono essere impiegati in altri ambiti, non solo in quello dei progetti europei. Comunque può essere utile per trovare lavoro.

Bisogna essere già “addetti ai lavori” o può essere un’occasione di formazione e di lavoro anche per i giovani?

È un corso di I LIVELLO, ma è stato pensato e organizzato per soddisfare diverse esigenze. Al corso possono partecipare tecnici che già lavorano nella cooperazione internazionale, giovani laureati o laureandi, e chiunque desideri acquisire le competenze per lavorare nell’ambito della cooperazione internazionale.

Tu parli di “ciclo del progetto: tecniche di progettazione”. Ma quali in particolare? Tutti? In quale settore?

Innanzitutto è fondamentale sottolineare che si tratta della progettazione con l’approccio del quadro logico impostata secondo il manuale della Commissione Europea. Durante le 2 giornate del corso noi trattiamo dei progetti di sviluppo nei diversi settori e dei progetti si sensibilizzazione in Europa sulle tematiche che riguarda lo sviluppo.

A quali normative si farà riferimento?

La progettazione è una questione metodologica e non ha una normativa di riferimento. Entra in gioco le normative di riferimento del finanziatore quando dobbiamo trasferire tutto il lavoro effettuato durante la progettazione in un formulario per chiedere un finanziamento.

Durante la fase di progettazione noi ci occupiamo, essenzialmente, dell’analisi dei bisogni, delle analisi dei rischi, della definizione degli obiettivi, della strategia delle azioni da intraprendere e soprattutto della sostenibilità del nostro progetto.

Secondo te ha un futuro la cooperazione allo sviluppo?

Credo proprio di sì, ma sicuramente va ripensata. Penso che in un futuro prossimo sarà più frequente una cooperazione tra i soggetti della società civile, che avrà come elementi centrali lo scambio di buone pratiche e informazioni che contribuiscano alla crescita di entrambi.

Torniamo al corso, al programma, cosa s’intende per “progetto”?

Qui devo essere molto accademico: “Il progetto di sviluppo è un insieme di azioni programmate per essere realizzate in un’area e in uno spazio di tempo ben determinati, con delle risorse umane e materiali appropriate per raggiungere dei risultati e degli obiettivi prestabiliti. Il progetto di sviluppo è un processo condiviso con altri soggetti, attraverso il quale s’identificano i bisogni, le forme di organizzazione, le finalità e le modalità di realizzazione di un’idea comune, non solo nel suo aspetto materiale, ma nella sua funzione sociale rispetto al percorso intrapreso da parte della comunità o gruppi destinatari dell’intervento e da parte di altri soggetti coinvolti”.

Che cosa è il ciclo di un progetto?

Il ciclo di vita di un progetto riguarda le varie fase, dallo studio di pre-fattibilità alla sua valutazione ex-post.

In che consiste l’analisi dei bisogni?

È il lavoro che viene realizzato per identificare, nel dettaglio, tutti i problemi che affliggono la popolazione dell’area dove si dovrà intervenire. Oltre ai problemi si analizzano, in primo luogo i beneficiari, poi tutti gli elementi ad essi connessi: il contesto, il quadro settoriale e territoriale.

Che cosa è un quadro logico di un progetto?

È una matrice nella quale viene riassunto tutti elementi fondamentali del progetto e dove vengono messe in relazione tutte le sue componenti.

Come identificare i partners?

Se parliamo di un progetto di sviluppo sono i partners locali ad identificarci e non il contrario. Se invece parliamo di un progetto di sensibilizzazione siamo noi ad identificare i partners in base alle loro esperienze sulla tematica del progetto.

Un buon progetto di sviluppo nasce dai bisogni dei beneficiari e, di conseguenza sono loro a cercare dei finanziatori o dei partners per realizzare il progetto

Cosa è un documento-progetto?

È la guida indispensabile a garantire la realizzazione dell’intervento. In esso sono contenute le descrizioni delle azioni, le risorse, i costi, i tempi di realizzazioni e, naturalmente gli obiettivi e i risultati attesi.

Che cosa significa concretamente “gestione” di un progetto?

Innanzitutto saper realizzare un’azione programmata, ma in particolare saperla fare secondo le regole stabilite dal finanziatore.

Nel corso verrà approfondita anche la rendicontazione?

Non, la rendicontazione sarà trattata solo come una delle azioni che riguarda la gestione, ma non ci sarà un lavoro di approfondimento.

Quali realtà, organizzazioni possono essere interessate a questa figura professionale?

Nonostante la crisi finanziaria internazionale e, di conseguenza la crisi della cooperazione, le organizzazioni che operano nell’ambito della cooperazione internazionale sono sempre alla ricerca di tecnici di progettazione e gestione dei progetti da impiegare in Italia o alla gestione del progetto in loco.

Quali sono gli elementi chiave di una buona capacità di progettare a TUTTI I LIVELLI?

Saper progettare significa saper analizzare, concertare insieme agli altri azioni e strategie che possano produrre i risultati attesi.

In che consistono le esercitazioni?

Durante le 2 giornate di corso saranno realizzate piccole esercitazioni sulla costruzione del partenariato, sulla definizione degli obiettivi, sugli indicatori ed altri.

Puoi presentarti in sintesi, come docente del corso? La tua storia professionale, hai lavorato all’estero nei progetti europei?

Il mio percorso formativo in quest’ambito è iniziato nel lontano 1983 all’UCSEI – Ufficio Centrale Studenti Esteri in Italia, un’ONG che si occupava del diritto allo studio degli studenti esteri in Italia. Ho iniziato scrivendo e gestendo piccoli progetti finanziati dal Comune di Roma, dalla Regione Lazio e da altri finanziatori privati. Poi nel 1996 ho iniziato a lavorare alla FOCSIV e partecipato come consulente in un programma finanziato dall’Unione Europea che aveva come finalità formare, assistere e accompagnare il personale tecnico delle organizzazioni che usufruivano dei finanziamenti europei. Con due programmi diversi questa esperienza europea è durata dal 1997 al 2001. Contemporaneamente e in seguito ho lavorato alla FOCSIV e al CIPSI, ho creato una cooperativa ed ho fatto consulenza e formazione in tutte le regioni d’Italia (eccetto la Regione Valle d’Aosta e Basilicata) per le organizzazioni che operano nell’ambito della cooperazione internazionale e nel sociale italiano, per gli Enti Locali, per le università.

Spiegaci un motivo importante per partecipare a questo corso.

L’opportunità di acquisire tecniche e metodologia di analisi che possono essere utilizzare per progettare e gestire azioni complesse.

 

Segreteria del corso

CIPSI – Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale

Via Colossi, 53 – 00146 ROMA – Tel: 06/541.48.94 – Fax: 06/59.60.05.33 – e-mail: cipsi@cipsi.it

Per informazioni tecniche sul contenuto del corso

Carlos Costa

Cell: 347-800.29.72 – e-mail: cooperazione.formazione@gmail.com

Ufficio stampa

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa oltre 40 organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.